Raccolta rifiuti: rivolta degli addetti, sciopero il 15 dicembre

“In un momento delicato ed incerto, come quello attuale, le responsabilità che accompagnano la gestione di una società come Irpiniambiente passano inevitabilmente anche attraverso il rispetto e la correttezza nelle relazioni sindacali. Quello che si sta verificando, tra le OO.SS., non può essere annoverato come un normale e democratico confronto, ma sta determinando un forte abbassamento della qualità del confronto e dei contenuti”. Lo dice in una nota Luigi Casanova della Uil trasporti. “L’…

“In un momento delicato ed incerto, come quello attuale, le responsabilità che accompagnano la gestione di una società come Irpiniambiente passano inevitabilmente anche attraverso il rispetto e la correttezza nelle relazioni sindacali. Quello che si sta verificando, tra le OO.SS., non può essere annoverato come un normale e democratico confronto, ma sta determinando un forte abbassamento della qualità del confronto e dei contenuti”. Lo dice in una nota Luigi Casanova della Uil trasporti. “L’unico risultato, di questo comportamento, – aggiunge – è che da giugno non vi sono confronti ne sulle questioni che riguardano la vita ordinaria dell’azienda, ne tanto meno sulle reali prospettive aziendali, cosa ancor più grave. In questo contesto l’azienda volutamente si sottrae al confronto di merito su problemi quali la sicurezza, l’organizzazione del servizio, la qualità del servizio. Per il futuro non è stata attivata una politica decisa sui comuni che ancora non hanno trasferito il servizio ad Irpiniambiente. La differenziata non decolla come previsto, siamo ancora lontani da quel 75% da raggiungere entro il 2013. I debiti accumulati, da parte dei comuni, sono di circa trenta milioni di € e questa somma anziché diminuire, aumenta. Con la consapevolezza che i comuni andranno incontro a periodi sempre più difficili sul piano finanziario, con la quasi certezza che molti di questi crediti non saranno più esigibili. In questo contesto non si vedono iniziative determinate, decise, forti, ma si vive una fase di attesa. In questo momento di gran confusione politica dove le prospettive future, sul riassetto delle province, sono in balia di decisioni imminenti, noi vorremmo che questa società non soffrisse del complesso di Edipo, ma avesse la consapevolezza di essere uno dei pochi punti certi, da cui partire per ridisegnare le scelte del prossimo futuro. Invece si annaspa. Su questi problemi stiamo rincorrendo tutti per avere un confronto, senza nessun risultato. Avviata la procedura di raffreddamento il 15 novembre, siamo stati convocati per il 5 dicembre, cioè dopo 20 giorni, in barba ad ogni oggettiva disponibilità al confronto. Per questi motivi siamo stati costretti a proclamare lo sciopero per il giorno 15 dicembre. Non vorremmo essere travolti da situazioni caratterizzate da tatticismi e un attendismo esasperato”.

SPOT