Raccordo, nel bilancio Anas niente fondi per la manutenzione

Il bilancio consolidato dell’esercizio 2010 del Gruppo Anas, approvato dal Consiglio di Amministrazione presieduto da Pietro Ciucci, si è chiuso con un utile di oltre 28 milioni di euro, con un aumento di oltre 11 milioni di euro rispetto all’utile dell’esercizio precedente, dovuto al positivo risultato conseguito sia dalla capogruppo Anas SpA che da alcune società partecipate. Il bilancio della capogruppo Anas ha, infatti, registrato un utile di oltre 10 milioni di euro, con un incremento di quasi 5 milioni di euro rispetto a quello dell’esercizio precedente. “Per il terzo anno consecutivo – ha affermato il Presidente Pietro Ciucci – l’Anas ha potuto realizzare un risultato positivo della Capogruppo che quasi raddoppia l’utile di esercizio rispetto al 2009 (+91%) e del Gruppo che incrementa l’utile di circa il 70%, grazie a una corretta e attenta gestione”. “Il 2010 – ha continuato il Presidente dell’Anas – è stato l’ultimo anno per il quale lo Stato ha stanziato un corrispettivo di servizio per le attività svolte da Anas di gestione ordinaria di oltre 25 mila km di strade statali e autostrade. Infatti, dopo una progressiva diminuzione del Corrispettivo di Servizio, nel 2010 l’Anas con il Decreto Legge 78/2010 ha avuto la sostanziale consapevolezza di non dipendere più, nemmeno in misura marginale, dallo stanziamento fissato ogni anno dalla Legge Finanziaria”. La progressiva crescita degli introiti derivanti dal sovracanone di concessione, aumentati nel corso del 2010 per effetto del citato Decreto Legge 78/2010, insieme con gli altri ricavi propri dell’Anas, consente infatti ormai di considerare le attività di esercizio svolte dalla società sostanzialmente coperte da tali ricavi con la grande novità, più volte auspicata negli anni passati, di poter affermare l’autonomia di Anas sotto il profilo economico–finanziario gestionale. “Si può pertanto affermare – ha assicurato Pietro Ciucci – che l’esercizio della rete stradale può essere ora programmato con ragionevole anticipo, contando su risorse chiaramente identificate e all’interno di una logica imprenditoriale di equilibrio strutturale tra costi e ricavi gestionali. Tale diverso quadro di riferimento consentirà, inoltre, di rivedere la posizione della società all’interno della Pubblica Amministrazione, al fine di consentire ad Anas un’operatività economico-finanziaria più consona con il suo effettivo status”. Una prospettiva di sostanziale autonomia economico–finanziaria non si può, invece, sostenere per le attività di investimento svolte per nuove opere e manutenzioni straordinarie, per le quali non è stato ancora individuato un meccanismo che consenta ad Anas di disporre di risorse ragionevolmente certe e programmabili per far fronte, in particolare, alla necessaria manutenzione straordinaria della rete di strade gestita direttamente. Sotto questo profilo, anche la prossima introduzione del pedaggio sulle autostrade e i raccordi autostradali gestiti direttamente dall’Anas non lascia prevedere, al momento, la creazione di nuove fonti finanziarie da dedicare a investimenti sulla rete stradale di interesse nazionale. Infatti la stessa norma dispone che gli introiti derivanti dall’applicazione del pedaggio su parte della rete aziendale vadano a ridurre l’esposizione debitoria dello Stato verso la stessa Anas. Resta quindi ancora irrisolta la questione della necessaria programmabilità degli interventi di manutenzione straordinaria, spesso connessa alla sicurezza stradale, nonché di quelli relativi a nuovi investimenti (categorie nelle quali molto spesso sono compresi adeguamenti e miglioramenti della rete esistente piuttosto che nuovi tratti stradali in senso stretto), visto il permanere di un modello di funzionamento pressoché basato su stanziamenti a carico del bilancio dello Stato, limitato dalle note ristrettezze della finanza pubblica. “La soluzione di tale problema strutturale di Anas – ha concluso Pietro Ciucci – non può pertanto che risiedere nell’approvazione del Piano economico-finanziario, previsto dalla Legge Finanziaria del 2007, ma non ancora approvato da tutti i dicasteri indicati dalla norma. Solo con tale strumento, si potrà dire completato il processo di trasformazione di Anas in un soggetto imprenditoriale, indipendentemente dalla presenza nel suo capitale di azionisti totalmente o parzialmente pubblici”. Il progetto di bilancio sarà ora sottoposto all’approvazione dell’Assemblea degli Azionisti, già convocata per il 28 giugno 2011.

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