AVELLINO – “Dopo un grande impegno e un milione e mezzo di firme raccolte in due mesi, il popolo dell’acqua ha vinto la sua prima battaglia di civiltà”. E’ quanto afferma Rita Labruna, responsabile Ambiente di Sinistra Ecologia e Libertà di Avellino. “La corte costituzionale – prosegue Labruna -si è pronunciata sull’ammissibilità di due dei tre quesiti referendari, il primo che sostiene l’acqua come un bene comune di non rilevanza economica e il terzo che ne vuole abrogare il profitto. Ora bisogna sostenere e avere il coraggio di scendere al fianco di questo grande movimento, muoversi aldilà delle ideologie ribadendo che l’acqua è un bene pubblico e così va gestito il suo servizio.
La logica che il nostro sistema economico-politico vuole imporre oggi,anche attraverso il decreto Ronchi non è solo quella di voler privatizzare l’acqua, ma ridurre tutto a merce e ricavarne i profitti sempre e ovunque, calpestando le esigenze umane e sociali. E’pur vero che la proprietà privata è sostenuta anche dalla nostra costituzione, ma l’art .42 invita comunque al rispetto della funzione sociale di un bene e soprattutto si ribadisce la sua accessibilità a tutti.
Di conseguenza non può non scaturirne un problema anche etico e morale perché l’acqua è sì un bene, ma anche un diritto fondamentale e umano, in fondo è la vita. Sinistra ecologia e libertà ribadisce il suo sostegno al movimento per l’acqua pubblica e anche il suo impegno per la campagna elettorale referendaria, invitando a votare come dice lo slogan: 2 sì per l’acqua bene comune”.