Sulla riorganizzazione della gestione provinciale dei rifiuti si registra, ormai da mesi, un cortocircuito politico istituzionale senza precedenti. Un passaggio obbligato, alla luce della legge regionale che ha affidato l’affaire rifiuti agli enti d’ambito provinciali, che vede Comune di Avellino, Provincia e Ato muoversi in tre direzioni diverse e difficilmente compatibili. Sullo sfondo il destino della società provinciale, Irpiniambiente, costituita nel 2009 con l’intento di chiudere il ciclo integrato sul territorio e mantenere il controllo pubblico del settore rifiuti. Ma quali sono le posizioni in campo? Da un lato c’è quella dell’Ente d’Ambito di Collina Liguorini presieduto dal sindaco di Mercogliano, Vittorio D’Alessio.
L’Ato vuole mantenere la gestione pubblica del servizio e, con delibera del consiglio, ha scelto la strada della costituzione di “Irpinia Rifiuti Zero spa”, società in house providing ai cui costi dovrebbero far fronte i Comuni, già alle prese con bilanci quasi sempre in rosso. L’operazione costerebbe almeno 4 milioni di euro nella fase iniziale di avvio della società, a cui aggiungere, seppur progressivamente, un investimento di 30 milioni per l’acquisto dei mezzi necessari alla raccolta e al trasporto rifiuti. Oltre ai dubbi sollevati da molti sindaci, a stoppare momentaneamente il progetto dell’Ato è arrivata la Corte dei conti che ha dato parere negativo alla nascita della newco. Parere superabile, secondo tecnici e legali di Collina Liguorini che lavorano alle controdeduzioni da inviare alla magistratura contabile. A minare il progetto dell’Ato anche il Comune di Avellino che ha abbandonato il tavolo provinciale scegliendo di costituire il sub ambito territoriale del capoluogo e affidare alla G.r.a.n.d.e srl, una società mista pubblico-privata, la gestione del servizio rifiuti. Anche in questo caso, però, la Corte dei conti ha sollevato più di una perplessità.
Secondo le rassicurazioni di Festa il parere negativo della magistratura contabile sarà superato dalla documentazione che il Comune sta per inviare. Tanto è sicuro il sindaco, convinto che gestire in proprio il servizio porterà ad un risparmio della Tari per i cittadini, che è andato avanti con la ricerca del partner privato attraverso una procedura pubblica a cui ha partecipato solo la De Vizia Transfer spa. C’è poi la terza via, improntata alla gestione pubblica del servizio, che vuole percorrere il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane. Obiettivo dell’inquilino di Palazzo Caracciolo “salvare” Irpiniambiente cedendo le quote della società in house ai 113 comuni dell’ambito. La società provinciale vanta però, proprio dai comuni “morosi”, oltre 40 milioni di crediti di quota Tari non riversata al gestore per il servizio ottenuto.
A provare a fare sintesi saranno i quattro consiglieri regionali irpini, Maurizio Petracca (Pd), Vincenzo Alaia (Iv), Livio Petitto (Davvero) e Vincenzo Ciampi (M5s), promotori di un incontro in programma per lunedì 8 maggio. Obiettivo far sedere intorno allo stesso tavolo Ato, Provincia, Comune capoluogo e Regione nell’arduo tentativo di avviare un percorso condiviso ed individuare la migliore soluzione possibile per il territorio.