Russo a Caldoro: “Ok elogi, ma sulla sanità servono certezze”

“Il Presidente Caldoro ha dichiarato espressamente che le Asl di Avellino e di Benevento funzionano, mentre quella di Salerno funziona così così e quella di Napoli centro (la vecchia Napoli 1 che è la ASL più grande), invece, è ingovernabile, è un vero e proprio “cancro” dove ci sono problemi strutturali e praticamente non funziona assolutamente nulla”. Lo dice in una nota il consigliere provinciale del Pd, Franco Russo. Ecco la restante parte del comunicato:
“Il problema della sanità campana, come ha affermato lo stesso Presidente Caldoro, è nelle aree metropolitane e costiere; noi irpini “funzioniamo” perché non abbiamo mai sprecato le risorse economiche e non abbiamo perpetrato abusi rispetto alla gestione della assistenza sanitaria. Allora io pongo due questioni:
1) Perché non stabilizzare con ogni mezzo possibile i circa 40 lavoratori precari della nostra ASL?
2)Perché smantellare gli ospedali dell’Alta Irpinia visto che il sistema sanitario in Irpinia funziona, tra l’altro, sempre senza sprechi?
Nella nostra ASL sono presenti circa 40 lavoratori precari che da quasi sette anni vedono rinnovare il proprio contratto di lavoro; sono lavoratori delle cui competenze la nostra ASL ha bisogno. Mi auguro che con uno sforzo di tutti gli attori in campo si possa, avere l’OK, dai ministeri competenti, per una stabilizzazione di questi lavoratori precari, stabilizzazione utile sia ai lavoratori stessi che ai cittadini che dei servizi della ASL ne usufruiscono ogni giorno. Io esprimo la mia solidarietà umana al commissario Florio; persona dal carattere che può sembrare burbero ma dotata di ottime qualità professionali e tecniche come manager. Io so che, nel piano attuativo sanitario regionale che si sta mettendo a punto, sta lavorando con molta energia, ma in sordina, per risolvere le criticità presenti in alta Irpinia. La politica, quando vuole, è capace di ritrovare le proprie nobili ragioni. Ebbene, se questo mix tra ragioni politiche e tecniche si realizzerà, allora Bisaccia non perderà la famosa H, cioè il ruolo di ospedale. Il nosocomio di Bisaccia potrà diventare una sorta di plesso staccato di quello di Ariano Irpino, con pronto soccorso PSAUT rafforzato, presenza di posti di osservazione, reparto di lungodegenza ed anche psichiatria (che ad Ariano avrebbe un costo più elevato). Ovviamente, anche l’ospedale di Sant’Angelo Dei Lombardi, va difeso; il minimo per questo ospedale deve essere rappresentato dai reparti di medicina e chirurgia a cui si affianca un servizio efficiente di pronto soccorso per risolvere le emergenze possibili. Il Don Gnocchi è una stella di eccellenza che deve continuare a brillare; se a tutto questo si aggiunge il servizio di ascolto contro i suicidi con una linea telefonica dedicata, attiva 24 ore su 24, ed un centro di ricerche sulle malattie croniche, allora vuol dire che alla popolazione dell’alta Irpinia, a cui è stato fatto un torto con la prima versione del piano ospedaliero, oggi si vuole in qualche modo rendere giustizia per recuperare quel torto.
Al Presidente Caldoro pongo una terza questione: perchè sopprimere la tratta ferroviaria Avellino-Rocchetta? E’ una tratta storica, importante sia dal punto di vista turistico che come mezzo di trasporto per gli studenti. Noi irpini abbiamo bisogno di una regione vicina a noi che aiuti le nostre comunità a migliorare (magari finanziando l’iniziativa “Le vie del vino …”) e non di una regione che taglia, taglia e basta. Spero che il prossimo Consiglio Provinciale, da me chiesto appositamente, possa dare una spinta positiva rivolta al mantenimento di questa storica linea ferroviaria.
Rivolgo un sentito ringraziamento al Senatore De Luca per l’impegno profuso rispetto al problema rifiuti; suo grande merito l’aver fatto approvare all’unanimità dal Senato, nel 2008, un ordine del giorno che permetteva l’utilizzo delle cave abbandonate e dismesse nel territorio campano; merito ancora più grande è il risultato politico ottenuto in questi giorni: il ministro dell’ambiente Prestigiacomo ha recepito quanto proposto dal senatore De Luca e quell’ordine del giorno è stato inserito nella legge sui rifiuti approvata giovedi scorso, in via definitiva, dalla Camera dei Deputati. L’utilizzo delle cave abbandonate e dismesse, dopo idoneo studio e trattamento, è l’unico mezzo di cui si può disporre nell’immediato per evitare che tra qualche mese l’intera regione vada di nuovo in emergenza per la saturazione degli impianti e delle discariche presenti sul territorio regionale. Sarebbe una chicca sapere, sempre grazie all’impegno del Senatore De Luca, che non ci sarà più segreto di Stato su tante questioni che hanno interessato e che ancora interessano l’emergenza rifiuti e ambientale in Campania e non solo. Ancora un ringraziamento: io, che sono nato e cresciuto ad Andretta, ringrazio il Senatore De Luca ed il Senatore Sibilia per la avvenuta cancellazione di Andretta dall’elenco dei siti di possibile discarica; entrambi hanno difeso con forza le ragioni di Andretta e dell’intera Provincia; ringrazio ancora tutti i cittadini, e sono tantissimi, le istituzioni ed i rappresentanti politici che hanno permesso questo risultato. Adesso occorre lavorare tutti insieme perché, in un tempo non biblico, si superi l’emergenza e finalmente si passi alla gestione ordinaria, nella quale quello che fanno le regioni del Nord sarà uguale a quello che fanno le tanto bistrattate regioni del Sud”.

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