Russo: no ai rifiuti di Napoli, Sibilia si opponga anche in Senato

“A rieccoci, si ritorna al vecchio e indecente scambio ideato dal Presidente Caldoro con l’Irpinia: vi tolgo i diritti ed in cambio vi porto la munnezza di Napoli. Eh noPresidente, così non va bene, così non si rispettano le esigenze, le necessità, le sacrosante ragioni dell’Irpinina e degli Irpini. Questa Regione si è sempre e solo distinta per i tagli mirati al nostro territorio provinciale: assistenza sanitaria (vedi gli ospedali dell’alta Irpinia), scuole, trasporti, la ferrovia Avellino – Rocchetta, infrastrutture (come la Contursi – Lioni – Grottaminarda ecc…), tagli ai servizi sociali (abolizione del reddito di cittadinanza, dimezzamento del finanziamento per i piani di zona sociale) con conseguente aumento delle povertà”. Lo dice in una nota il consigliere provinciale del Pd, Franco Russo. “Non dimentichiamo che da noi lavoro non ce n’è e la vicenda degli Iipini, giovani e meno giovani, che emigrano a migliaia ed ancora la vendita dell’Iribus da parte della Fiat sono lo specchio di una Provincia in ginocchio, senza speranze e senza futuro. Il Presidente Caldoro – aggiunge semrpe Russo – ha detto recentemente ad Avellino che non intende firmare cambiali in bianco; ebbene signor Presidente nemmeno noi Irpini vogliamo firmare cambiali in bianco con lei per avere i rifiuti di Napoli in Irpinia. Non vogliamo partecipare a questo scambio. Noi chiediamo che Napoli faccia la differenziata come la facciamo noi Irpini. Tutti sappiamo bene però che la stragrande maggioranza dei napoletani non ha voglia di fare la differenziata e questo non si sposa bene con quanto sostiene il neosindaco De Magistris secondo il quale a Napoli si potrà raggiungere nel giro di qualche mese una percentuale di raccolta differenziata di circa il 70%, al momento bisogna portare l’immondizia di Napoli nelle altre Province ed a Napoli non si deve realizzare il termovalorizzatore. Tutto il rispetto per il sindaco di Napoli ma così è facile, è facile scaricare sulle altre Province campane la storica, atavica abulia dei napoletani nel trovare impegno e soluzioni a danno degli altri campani, di quelli che sono figli di un Dio minore rispetto alle aree metropolitane e costiere. Esiste una legge nazionale, approvata a gennaio scorso, che prevede l’utilizzo delle cave abbandonate e dismesse della regione Campania, legge approvata da questo Governo. Ebbene sono passati circa sei mesi, ma delle tante cave utlizzabili allo scopo ancora non se ne parla; eppure questo è il momento di dare una sterzata alla gestione dell’emergenza rifiuti, questo è il momento di disturbare il “manovratore” cioè di applicare, di imporre la legge dello stato; sembra che, da parte del Governo, ci siano segnali confortanti da questo punto di vista, speriamo sia vero; ricordo che l’utilizzo delle cave ci permetterebbe di affrontare l’emergenza e di ragionare con più calma sulle soluzioni per il futuro. Riguardo i rifiuti di Napoli da sversare in Irpinia, non comprendo il comportamento di chi, dotato di intelligenza politica non comune, qualche anno fa, quando occupava un ruolo istituzionale rilevante, parlava di “sacralità” di certi luoghi ed oggi, invece, appoggia la scelta di Caldoro. Non comprendo nemmeno la reazione, a mio avviso, troppo morbida, troppo blanda, dell’intera Provincia: istituzioni, partiti, terrritori. Mi auguro una reazione, una mobilitazione più ampia, più decisa a difesa dell’Irpinia non solo per i rifiuti ma anche per la vicenda Iribus e per la difesa del lavoro in genere. Termino questo mio intervento con una richiesta al Presidente Sibilia: abbiamo bisogno di un Presidente che faccia il difensore vero di questa terra, che si assuma cioè il peso e la responsabilità di difenderla in tutte le sedi anche in quella parlamentare dove non si deve dire sempre si al padrone del vapore”.

SPOT