Si sta svolgendo questa mattina, ad Avellino, il seminario dal titolo “Cassa e vincoli di bilancio: verso la nuova riforma della contabilità degli Enti locali”, organizzato da “Assoservizi” in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della provincia di Avellino, il Comune di Avellino e il Comune di Montefredane. Per l’occasione, alla vigilia dell’appuntamento abbiamo intervistato il dott. Gianluigi Marotta, dirigente del Bilancio e dei Servizi finanziari del Comune di Avellino, nonché promotore e coordinatore dell’evento.
Dott. Marotta, qual è la situazione per i professionisti che lavorano nel suo settore?
«Per quanto riguarda la tenuta dei conti di un Comune, possiamo dire che ormai è un’attività in via di estinzione, cioè sono sempre meno coloro che decidono di sobbarcarsi quest’onere, evidentemente per motivi di eccessivo carico di responsabilità. Tenga presente che noi abbiamo centinaia di adempimenti oggetto a scadenza e a verifiche, sui quali vigilano i magistrati, la Corte dei Conti, la Guardia di Finanza e così via. Tra l’altro non è difficile sbagliare, a causa della mole di lavoro da portare avanti con personale ridottissimo. Quindi chi ambisce a entrare in un Comune di solito rifugge gli uffici finanziari. Anche perché poi, a parità di mansioni e di responsabilità, nel settore privato si guadagna almeno il doppio. Tuttavia per grande senso di responsabilità ci attiviamo per riuscire ad assolvere a questi oneri, in modo da essere vicini sia alla volontà dell’Amministrazione sia ai bisogni della collettività, dei cittadini. Perché alla fine noi lavoriamo soprattutto per i cittadini di Avellino».
Gli attuali rincari dei prezzi stanno creando tra i cittadini un clima generale di grande preoccupazione. Per tale ragione, nel suo settore si avverte maggiore pressione?
«Nel nostro settore ormai lo stato di crisi è un fatto endemico. Lo stesso Comune di Avellino è da anni in una conclamata crisi finanziaria. Naturalmente la situazione economica attuale, sia nazionale che internazionale, non fa che aumentare lo stato di grande sofferenza e malessere, sia nei privati cittadini che in quelle aziende e società che lavorano per il Comune. Con la crisi i cittadini hanno maggiore difficoltà a pagare le tasse, per cui le aziende, a loro volta, vengono pagate in ritardo dall’ente. Quindi indubbiamente sì, la avvertiamo tutta».
Il rapporto tra l’attualità e le normative tributarie verrà affrontato anche durante il seminario?
«Sì. Il focus del dibattito che verrà proposto in questo convegno è quello dei bilanci e di come, nei fatti, quelli dei Comuni siano ormai “bilanci di Cassa”. Ciò significa che è possibile operare una spesa solo nel momento in cui si ha un effettivo incasso, attraverso i tributi. Tuttavia, in questo momento storico pensare di gravare ulteriormente sui cittadini e pensare anche di riuscire a riscuotere le tasse comunali con puntualità – operazione che già era difficile prima – non è proprio concepibile.
Un altro problema sta nel fatto che le regole in materia sono pressocché identiche per tutte le realtà, da Nord a Sud; dai Comuni che hanno una spiccata vocazione turistica, e quindi maggiori entrate, a quelli che non hanno questo tipo di introiti. Dunque è evidente che, non tenendo conto né della diversità dei territori né delle specifiche situazioni, si crea un profondo squilibrio».
Quindi tra le questioni che verranno trattate ci sarà anche quella di un eventuale riadattamento delle regolamentazioni tributarie in base alle singole realtà?
«Esatto! Infatti ci auguriamo che al seminario, oltre a una partecipazione massiccia dei tecnici del settore, ci sia anche la presenza di amministratori degli enti pubblici e, perché no, di politici, di parlamentari neoeletti o comunque di coloro che andranno a legiferare anche sulle materie che verranno trattate domani. Proprio questi ultimi potrebbero così trarre dall’esperienza quotidiana di chi lavora all’interno dei Comuni delle idee da elaborare. Idee che quindi non siano sempre “calate dall’alto” ma, al contrario, frutto di un meccanico cosiddetto “botton-up”, cioè dal basso verso l’alto. Potrebbero così riportare a livello parlamentare delle soluzioni più adatte per la gestione economico-finanziaria degli enti comunali.
Infine – conclude il dott. Marotta – ci tengo a ringrazio la società “Assoservizi”, che si è occupata della parte organizzativa di questo convegno e che ci ha dato la possibilità di invitare relatori tra i più prestigiosi a livello nazionale. Speriamo che incontri come questo possano ripetersi, magari calendarizzando degli appuntamenti, per far sì che la città di Avellino diventi un vero e proprio luogo di studio e di dibattito su questi temi che ci stanno particolarmente a cuore».