Tagli ospedali, scende in campo anche la Uil di Avellino

Tagli ospedali, scende in campo anche la Uil di Avellino

Al margine della protesta delle popolazioni dell’Alta Irpinia per la chiusura dell’ospedale di Bisaccia e del reparto di chirurgia generale di Sant’Angelo dei Lombardi, scende in campo anche la Uil di Avellino. A seguito della protesta messa in campo questa mattina dai sindaci e dai comitati civici, il sindacato prende posizione in merito alla questione sanitaria. Il piano di rientro Zuccatelli, recepito dal commissario straordinario Sergio Florio, è senza dubbio iniquo per la nostra provincia. Nonostante riteniamo sia necessario mettere in atto un piano che tenga conto degli sprechi e delle effettive esigenze delle singole province, non possiamo non constatare che l’Irpinia risulta, numeri alla mano, la più colpita dai tagli in rapporto alla popolazione. Dei posti letto complessivamente soppressi, infatti, tra pubblico e privato, dell’intera Regione, ben 222 sono stati eliminati in provincia di Avellino. Se si tiene conto dei numeri applicati alle altre province e della densità di popolazione delle stesse, è chiaro che il trattamento non è stato dei più corretti. “Il piano di rientro – ha spiegato il segretario della Uil-Fpl Ugo Petretta – recepito dal Commissario straordinario Florio ha senza dubbio bisogno di miglioramenti. Non potendo prescindere dai tagli, vista la situazione disastrosa della sanità campana, non riteniamo giusto quanto deciso per la nostra provincia. Con questa delibera si ledono gli interessi dei lavoratori di quelle strutture e soprattutto dei cittadini che usufruiscono del servizio pubblico. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che parliamo della chiusura di un ospedale, quello di Bisaccia, che si trova in un’area geograficamente già svantaggiata che dista ben 80 kilometri dalla città capoluogo e che con la chiusura della struttura subirebbe un ulteriore danno. Danno che potrebbe in prospettiva subire la stessa sanità campana. I cittadini dell’Alta Irpinia, infatti, potrebbero pensare di rivolgersi alle strutture pubbliche di Basilicata e Puglia, facilmente raggiungibili. Danno, dunque, che pagherebbe due volte la regione Campania. Per non parlare dei lavoratori che dopo decenni di servizio in quella struttura si vedranno costretti a spostarsi presso altre strutture dell’intera Asl con un aumento di spesa notevolissimo, visto che si tratta di personale quasi tutto residente nei comuni limitrofi a Bisaccia. E’ ora che la politica scenda in campo concretamente proponendo soluzioni ed evitando uno scarica barile inutile e dannoso ai cittadini e ai lavoratori”. Dello stesso avviso il segretario provinciale della Uil Franco De Feo. “ Le ragioni della protesta dei cittadini dei lavoratori e degli amministratori dell’Alta Irpinia sono certamente condivisibili. Il sindacato farà tutto quanto in suo potere per mediare tra le parti in causa, con l’auspicio che possa essere adottata una soluzione giusta per tutti. Siamo consapevoli della necessità di applicare dei correttivi al fine di risanare il bilancio della sanità, ma non accetteremo che a pagare sia più di tutti la nostra provincia e i nostri concittadini dell’Alta Irpinia”.

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