Tarsu, gli avvocati Passaro e Maffeo lanciano Class Action

Questo pomeriggio, presso i locali del Centro sociale “Samantha della Porta” di Avellino, gli avvocati Massimo Passaro e Adriano Maffeo, prendendo le mosse da singoli incarichi professionali ricevuti da alcuni contribuenti, hanno approfondito la questione relativa agli avvisi di accertamento inviati dalla società “Assoservizi srl” per conto del Comune di Avellino. La ricostruzione di tutti i passaggi che hanno portato alla concessione del servizio di riscossione – cosa per altro non semplice sta…

Questo pomeriggio, presso i locali del Centro sociale “Samantha della Porta” di Avellino, gli avvocati Massimo Passaro e Adriano Maffeo, prendendo le mosse da singoli incarichi professionali ricevuti da alcuni contribuenti, hanno approfondito la questione relativa agli avvisi di accertamento inviati dalla società “Assoservizi srl” per conto del Comune di Avellino. La ricostruzione di tutti i passaggi che hanno portato alla concessione del servizio di riscossione – cosa per altro non semplice stante anche la difficoltà nel reperire tutti i documenti – ha evidenziato numerose irregolarità consistenti, in particolare:
– nell’assenza di una gara di appalto per l’aggiudicazione del servizio di accertamento e riscossione TARSU;
– in un illegittimo affidamento negoziale diretto del servizio ad un concessionario aggiudicatario di tutt’altri servizi;
– nell’accertamento effettuato da soggetto differente dal funzionario comunale designato per lo svolgimento delle funzioni di accertamento e riscossione;
– pattuizione di un aggio doppio rispetto a quello precedentemente riconosciuto al concessionario pubblico (Equitalia) con evidente danno per le casse comunali;
– incertezza sulle modalità di effettuazione degli accertamenti.
Per i suddetti motivi, facendosi anche portatori degli interessi di numerosi contribuenti, è stata stilata una diffida collettiva che sarà depositata presso il Comune di Avellino con la quale viene richiesta la revoca, in autotutela, dell’illegittimo affidamento allo pseudo-concessionario e l’annullamento di tutti gli accertamenti notificati evidenziando, per altro, che il richiesto annullamento in autotutela è imposto anche dall’applicazione delle regole e dei principi comunitari, essendo le norme in materia di pubblici appalti di derivazione europea.
Parallelamente, laddove non dovesse sortire effetti la suddetta richiesta, si provvederà a costituire un apposito comitato per avviare una “Class Action” ai sensi del decreto legislativo 198 del 2009 che consente ai titolari di interessi giuridicamente rilevanti ed omogenei per una pluralità di utenti di agire in giudizio onde recuperare l’efficienza delle amministrazioni e dei concessionari di servizi pubblici.
Le adesioni saranno raccolte, oltre che in data odierna, anche il 21 febbraio (e non il 14 Febbraio poiché coincidente con la festa patronale di S. Modestino), dalle ore 17 alle ore 19, sempre presso il Centro sociale “Samantha della Porta” di Avellino. In alternativa, gli interessati potranno contattare direttamente i sottoscritti.
Si precisa che l’azione intrapresa non fa venire meno l’obbligo di pagamento degli accertamenti né incide sui termini per la proposizione dei ricorsi giurisdizionali (60 giorni dalla notifica) la cui opportunità dovrà essere esaminata caso per caso ed eventualmente anticipata da una (consigliata) istanza in autotutela per la cui redazione i sottoscritti professionisti sono comunque a disposizione della cittadinanza.

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