Tavolo Sviluppo, De Simone: “Impegno Regione è fondamentale”

“Il “tavolo per lo sviluppo” convocato per il prossimo 8 ottobre sarà la giusta occasione per presentare al Presidente Caldoro una sintetica rappresentazione della grave crisi dell’Irpinia, peraltro a lui già nota, ma più importante e riteniamo determinante sarà però la nostra capacità di impegnare la Regione su alcune questioni che riguardano la definizione e la realizzazione di opere ed interventi da cui dipende la caratterizzazione dell’economia dell’intera provincia e della stessa città capoluogo che sicuramente dovrà in ogni modo caratterizzarne il modello di sviluppo”. E’ quanto afferma il segretario generale della Uil di Avellino, Luigi Simeone. “La tempistica, la affidabilità e  la qualità delle scelte costituiranno la discriminante su cui si misureranno le affidabilità, troppe sono le crisi industriali e pochi gli interventi, molte le possibilità e scarse sono ad ora le determinanzioni. Immaginare gli assi di sviluppo e le filiere su cui puntare sarà la scelta,  individuare le priorità dalle grandi emergenze (industria, ambiente, trasporti, sanità) e le occasioni da restituire e garantire alla collettività Irpinia (EAV, Reti e gestioni idriche, autostazioni, assi viari) possono costituire la rete delle fondamenta di un nuovo sviluppo eco sostenibile, legato virtuosamente ed indissolubilmente ad una provincia  che vuole e deve ritornare ad essere espressione generale e non isolata dell’eccellenza, per tornare ancora Un’altra volta ad essere esempio di come si può coniugare lo sviluppo con la giustizia ed equità sociale. Interventi ed impegni immediati su emergenze già scadute (IRISBUS, ISOCHIMICA, MOSCATI, EAV) ed investimenti nel medio e lungo periodo devono costituire il cronoprogramma su cui impegnare la Regione al Tavolo  dello Sviluppo. Non disperdere questa occasione in effimere rappresentazioni di scenari abbondantemente e largamente rappresentati può fare la differenza, o almeno può evitare di fornire alibi a quella politica e a quella burocrazia che finora ha bloccato ogni intervento e scelte pragmatiche e concrete che non sono più rinviabili e sulle quali il Tavolo per lo Sviluppo non può prendersi la responsabilità”, conclude Simeone.

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