Terra mia: “La provincia rilanci la rassegna”

Terra mia: “La provincia rilanci la rassegna”
Dall’associazione Terra Mia arriva l’appello ai candidati alla presidenza della Provincia per rilanciare la rassegna ferma al 2007, di seguito vi riportiamo parte del testo della lettera: “L’associazione Terra Mia ha voluto organizzare per sei edizioni, un grande evento in grado di mettere insieme l…

Terra mia: “La provincia rilanci la rassegna”

Dall’associazione Terra Mia arriva l’appello ai candidati alla presidenza della Provincia per rilanciare la rassegna ferma al 2007, di seguito vi riportiamo parte del testo della lettera: “L’associazione Terra Mia ha voluto organizzare per sei edizioni, un grande evento in grado di mettere insieme le eccellenze produttive e i principali protagonisti del comparto enogastronomico irpino, collegandole di volta in volta con le crescenti esigenze di divulgazione, formazione e informazione all’interno e all’esterno del territorio…Fin dal primo anno la risposta del pubblico, sia locale che extraregionale, ci testimoniò il grande interesse che poteva suscitare la filiera enogastronomica irpina e nelle edizioni successive la rassegna crebbe fino a diventare un grande contenitore di eventi e sezioni, più che una semplice fiera espositiva…La Regione Campania è stato l’ente che maggiormente ha sostenuto Terra Mia nel corso delle sei edizioni realizzate, coadiuvata in minima parte dalla Cciaa di Avellino e dalla Provincia. Tutto ciò, tuttavia, non è bastato per stabilizzare un evento che nell’ultima edizioni del 2007 ha fatto registrare la presenza di 64 giornalisti accreditati, provenienti da testate nazionali e internazionali, 9.000 visitatori in 4 giorni, 320 cene, 70 aziende espositrici,etc… Terra Mia era tutto ciò e molto altro. I giovani animatori di questa iniziativa sono stati progressivamente abbandonati dalle Istituzioni. Noi pensiamo che la Provincia debba farsi carico di sostenere questo sforzo, debba rilanciare Terra Mia che è patrimonio della provincia di Avellino. Ai candidati Presidenti chiediamo una scelta verso la qualità, una chiara indicazione delle iniziative da sostenere con investimenti economici, una definitiva chiusura verso i microappuntamenti che per nulla incidono nella valorizzazione della nostra terra e dei nostri prodotti”.

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