AVELLINO – Una task force di specialisti per prevenire e combattere il tumore al pancreas. Le Unità Operative di Oncologia Medica, Gastroenterologia, Chirurgia Oncologica, Radioterapia, Anatomia Patologica, Laboratorio di Genetica Medica, Ecografia e Radiologia dell’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino fanno fronte comune per prendersi carico in modo sistemico del malato di tumore al pancreas o del paziente a rischio, accompagnandolo lungo l’intero percorso di salute.
Ogni persona alla quale verrà diagnosticato un cancro del pancreas in uno dei reparti ospedalieri sarà inserito in un database appositamente realizzato e consultabile dalle varie Unità Operative. L’èquipe multidisciplinare si riunirà il giovedì di ogni mese per discutere i nuovi casi, per definire la cura più appropriata, nell’ottica di una personalizzazione del trattamento.
Il tumore al pancreas rappresenta la quarta causa di morte per tumore nel mondo e ha il triste primato di tasso di mortalità più elevato tra tutti i cancri. Poiché non si manifesta con sintomi evidenti, al momento della diagnosi può essere già in stato avanzato. Partendo da queste e altre considerazioni, gli specialisti dell’Azienda “Moscati” hanno deciso di adottare una strategia di gruppo per tentare di limitare i danni della malattia. «Il tumore al pancreas – spiega Gaetano Iaquinto, direttore dell’Unità operativa di Gastroenterologia dell’Azienda “Moscati” e promotore della task force – presenta fattori eziologici e di rischio riconosciuti, come la pancreatite ereditaria, la pancreatite cronica, il diabete mellito, l’obesità e il fumo.
Un soggetto che presenta uno o più di questi fattori sarà sottoposto alle analisi necessarie per appurare la presenza o meno del tumore. L’imaging e i marcatori genetici e seriologici permettono, infatti, di diagnosticare la malattia nella fase iniziale o di prevenirla. Inoltre, nuovi agenti chiemioterapici sono utilizzati per una terapia adiuvante con risultati in termini di sopravvivenza significativi rispetto al non trattamento. Davanti alla presenza di paziente con tumore al pancreas, si attiverà tutto il circuito di terapia più adeguato a seconda del caso,senza sottoporre l’ammalato a un percorso di cura consigliato dai vari specialisti ma non preventivamente concordato».
Naturalmente, i dati raccolti dalla task force del “Moscati” saranno utili anche per realizzare una sorta di registro del tumore al pancreas, dalla cui analisi potrebbero emergere importanti informazioni epidemiologiche da utilizzare nella ricerca e nello studio di questa malattia.