Individuare politiche strategiche sul turismo che muovano i passi dalla domanda e non, come avvenuto in passato, dall’offerta. E, ancora, assumere scelte, anche coraggiose, e portarle avanti, immaginando una governance che non sia calata dall’alto, ma che parta dalla responsabilità e dall’acquisizione di consapevolezza da parte del territorio. E, infine, un’idea progettuale da realizzare grazie alla programmazione dei fondi Fas previsti dal POIN. E’ su questi tre cardini che si è sviluppato l’intervento di Giuseppe De Mita, Vice Presidente della Giunta Regionale della Campania con delega al Turismo intervenuto alla tavola rotonda “Il turismo nelle aree interne. Problematiche e prospettive”,promosso dalla sezione di Avellino di Federalberghi. All’incontro, che si è svolto presso il Monastero di Santa Caterina, a Bagnoli Irpino, sono intervenuti Aniello Chieffo, sindaco di Bagnoli Irpino, Mario Marino, Presidente della Comunità Montana Terminio Cervialto, Gerardo Stabile, Presidente Federalberghi di Avellino, Costanzo Iaccarino, Vice Presidente Federalberghi nazionale e presidente Federalberghi Campania. I lavori sono stati moderati da Nicola Di Iorio. “Le politiche pubbliche rispetto al turismo ha dichiarato l’assessore regionale Giuseppe De Mita – negli anni scorsi, potevano essere più o meno concentrate su una intuizione, i flussi c’erano comunque. La condizione pionieristica in un sistema più fragile ha messo in luce i punti di crisi. Sono almeno dieci anni che in Irpinia evochiamo questa prospettiva, quella del turismo, ma non costruiamo dinamiche per realizzarla. In termini generali l’organizzazione della spesa pubblica è stata fin qui orientata alla logica della frammentazione. Nel corso degli ultimi cinque anni la consapevolezza della domanda non c’era. Il problema era avere il finanziamento per coprire costi di investimento e costi di gestione. Con quale risultato? Da dieci anni a questa parte gli arrivi e le presenze sono rimasti immutati in Campania, se si eccettuano oscillazioni”. Quale l’opzione che va modificata, dunque? L’attenzione alla domanda, è su questo che l’assessore regionale De Mita punta nel corso del suo intervento di fronte ad una platea molto vasta, composta da amministratori locali e imprenditori del settore turistico. “Dobbiamo avere – ha continuato – grande attenzione rispetto alla qualità della domanda ed è su questo che va organizzata l’offerta. La prima cosa che dobbiamo fare, in particolare per l’Irpinia, è cercare di incrementare i flussi ed è su questo che va orientata la comunicazione che finora è stata eccessivamente generalista. Metodologicamente il ragionamento da affrontare è questo: se il sistema è a dimensione economica, allora va fatta una analisi raffinata della domanda. In Regione Campania dati ufficiali sulla movimentazione dei flussi turistici non esistono. Questa assenza di conoscenza e di analisi dei rappresenta un limite. Da questo punto di vista va ridefinito e puntualizzato il ruolo e lo spazio delle politiche pubbliche che devono limitarsi ad erogare beni e servizi pubblici. Sui fondi europei la quantità di risorse che sono arrivate è stata indirizzata a beneficiari pubblici che invece di inserirsi in una dimensione concorrenziale, hanno drenato risorse e basta” Come procedere per il futuro anche sul versante della promozione? Con eventi di lungo periodo, pochi ma rilevanti e che determinino la presenza di capitale privato. E ancora, ha ribadito il Vice Presidente De Mita, la necessità di distinguere e differenziare gli attrattori turistici. Non puntando esclusivamente su quello culturale, come accaduto finora, ma investendo sul fattore ambientale e su quello delle produzioni tipiche E’ così che ci si sta muovendo, anche in sede di definizione delle linee di indirizzo strategico e nella costruzione del nuovo disegno di legge regionale sul Turismo. Poi la questione più prettamente locale. L’assessore De Mita è partito da un monito rivolto all’amministrazione comunale di Bagnoli Irpino. All’interno dei territori – ha detto – è necessario compiere delle scelte, acquisendo consapevolezza di una spinta che esiste e che va verso la concentrazione delle risorse. Quest’area, intesa come Parco, e non solo come territorio di Bagnoli, è un’area su cui puntare prioritariamente. Il punto è collegarla ad un intervento adeguato dal punto di vista finanziario. Esiste l’Apq, la cui incertezza va attribuita ad una decisione assunta dal Cipe. Su questo la Regione vuole puntare. Ma se si finanzia solo l’Apq in realtà non si è fatto nulla perché l’Accordo prevede solo la rifunzionalizzazione degli impianti di risalita. E’ nostra intenzione, invece, quella di ripensare alle linee strategiche del Pain ridisegnandolo completamente, restringendo il novero dei Comuni di prima fascia, quelli interessati ad opere infrastrutturali. Le risorse Fas legate al Pain assicurano alla provincia di Avellino risorse per cento milioni che trovano riferimento anche nel Piano per il Sud. L’idea è di rendere l’Avellino – Rocchetta l’elemento di collegamento tra le due aree – quella che gravita intorno alle miniere di Tufo – fino al collegamento ferroviario Avellino – Benevento. La storica linea ferroviaria non sarebbe un attrattore turistico, ma lo strumento di collegamento tra due aree a vocazione turistica. Si tratta di Pain riperimetrato e molto più ristretto rispetto alla prima versione, ma è concentrato a realizzare infrastrutture che aiutino tutto il sistema. E’ così che si potrà realizzare questa bipolarità in Irpinia e che si potrà innescare una ipotesi di cambiamento, la cui governance non sarà però affidata alla Regione. Una governance che individui nel Ptr e negli Sts i propri riferimenti. La legge regionale che abbiamo in mente di predisporre vorrà rendere ogni sistema locale consapevole e responsabile delle proprie scelte. La mia percezione è che se si rispetta uno schema e in uno schema si innesca il cambiamento, poi si obbliga al dinamismo tutto il sistema di riferimento. Dobbiamo essere molto attenti ad innescare il cambiamento e combattere così la staticità e dare un senso di prospettiva a questo territorio, un senso che orienti la speranza”. Sono intervenuti, inoltre Pietro Mitrione, associazione In_loco_motivi, Giuseppe Silvestri, presidente provinciale Unpli, Vincenzo Siringano, vice presidente Provincia di Avellino, Ferruccio Capone, sindaco di Montella, Giuseppe Di Milia, sindaco di Calitri e presidente della comunità montana Alta Irpinia, Tommaso Tedeschi, rappresentante di Confindustria Alberghi, Alfonso Tartaglia, direttore Stapa Cepica Avellino, Carmelo Ventura, capogruppo di opposizione al Comune di Bagnoli Irpino, e Raffaele Lanni, Assessore Provinciale al Turismo.