Avellino, Tari ridotta del 5%. Nel 2023 meglio del capoluogo irpino solo Imperia

enzo cuzzola - tari

Avellino è il secondo comune capoluogo d’Italia per maggiore riduzione della Tari, la tassa sui rifiuti. Questo il dato che emerge dal report annuale dell’Osservatorio “Prezzi e Tariffe” di Cittadinanzattiva anticipato da Il Sole 24 Ore. A fronte di un costo medio annuo della tariffa di 320 euro, dato calcolato su una famiglia composta da 3 persone per un appartamento di proprietà di 100 metri quadrati, il capoluogo irpino si classifica al secondo posto a livello nazionale per maggiore variazione in diminuzione della tariffa nel 2023.

Prima di Avellino, che fa registrare un abbassamento del costo della tassa rifiuti del 5,1% rispetto allo scorso anno, per un costo medio di 326 euro, c’è Imperia con una variazione del -23,3%. Al terzo posto Milano con -3,6%. Un buon risultato per la città, a maggior ragione se si considera che la spesa più elevata si registra proprio al Sud, con la Campania in testa a livello regionale con una media di spesa di 416€, che fa registrare un aumento dello 0,5% rispetto all’anno precedente, e ben sette capoluoghi di provincia meridionali nella top ten dei più cari, guidata da Catania dove una famiglia media spende 594 euro all’anno.

A livello regionale, Avellino si difende sia in termini di riduzione della tariffa che per quanto riguarda il costo a cui le famiglie dovranno far fronte. Il capoluogo irpino, infatti, oltre a far registrare la maggiore variazione in diminuzione, pari appunto al -5,1%, riesce a mantenere anche il costo meno elevato con una media di 326 euro a famiglia per l’anno in corso.

Sotto i quattrocento euro resta anche Caserta, dove però non si registra alcuna variazione rispetto al 2022 e la tariffa è calcolata su una media di 368 euro. Lieve riduzione a Benevento, -0,8%, ma la Tari costerà 442 euro. Tariffa salata anche a Salerno dove, nonostante una riduzione dell’1,2%, il costo sarà di 451 euro. La maglia nera va a Napoli. Qui è più che sostanziale la variazione del costo in aumento rispetto allo scorso anno, + 8%, e le famiglie spenderanno in media 491 euro di Tari per il 2023.

A determinare l’abbassamento della tariffa, non solo il buon andamento della raccolta differenziata spinta, ma anche la lotta all’evasione dei tributi avviata dall’assessore delegato, Vincenzo Cuzzola, in accordo con Assoservizi, società concessionaria del Comune. Il recupero dei tributi non pagati, infatti, è una delle leve su cui poggia il piano di rientro finanziario delle casse comunali, ormai in fasi di uscita dal predissesto dichiarato nel 2019. Stando alle previsioni dell’ultimo bilancio, ad Assoservizi toccherà l’arduo compito di recuperare altri 14 milioni di euro di tasse comunali evase, Tari compresa, nel prossimo triennio.

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