Legalità, il procuratore Airoma: “Ho fiducia nei giovani”

Domenico Airoma - Avellino

Legalità, il Procuratore della Repubblica di Avellino, Domenico Airoma, in visita agli studenti e agli insegnanti dell’Istituto Comprensivo Statale “Cocchia-Dalla Chiesa” di Avellino. Un appuntamento che si inserisce in un ciclo di incontri nelle scuole finalizzato a favorire il rapporto tra i giovani e le istituzioni, attraverso il confronto su tematiche importanti come legalità e giustizia, e a sensibilizzare su problematiche fortemente attuali come il bullismo e la violenza di genere.

“Questo tour negli istituti scolastici è – aggiunge Airoma-  consolante perché ho avuto modo di notare che i giovani sono attenti, anche alle domande più profonde o, a volte, giustamente impertinenti, e per niente indifferenti. L’indifferenza mi sembra essere più una caratteristica degli adulti di questa comunità e questo mi dispiace”.

Poi Airoma si sofferma sul caso della della 17enne di Forino vittima di due violente aggressioni. “La questione va affrontata su due piani differenti. Innanzitutto, è necessario comprendere come si sono svolti i fatti, accertare la verità e agire di conseguenza. La priorità è svolgere un’indagine approfondita. In questo caso, come in tanti altri, le forze di polizia locali rappresentano una risorsa fondamentale perché svolgono la funzione di controllo del territorio. Agiscono come se fossero i nostri occhi e le nostre orecchie. E’ necessario coinvolgere la comunità per capire se ci sono problemi in quel contesto, nel quartiere o nella famiglia. Inoltre, dovrebbero essere implementati i servizi. Grazie al Prefetto, stiamo cercando di fare un lavoro coordinato mettendo insieme diverse competenze, compresi i servizi sociali, ragionando in maniera integrata. Bisogna interessarsi alla comunità, comprendere i bisogni, individuare le criticità. Questo richiede coscienza”.

Infine il capo della Procura di Avellino  affronta le questioni del traffico di sostanze stupefacenti ed il caso  di Mimì Manzo. “In Irpinia il traffico di droga era un fronte un po’ sottovalutato. Si pensava che Avellino fosse una sorta di isola felice. Così non è ma questo non significa che sia un territorio criminale paragonabile ad altri della Campania. Tuttavia, i problemi esistono e dobbiamo renderci conto di ciò per contrastarli; altrimenti rischiamo di trovarci nella condizione del malato che non sa di essere ammalato e non affronta la terapia.  I sequestri di droga testimoniano l’esistenza di clan che sono interessati a fare arrivare droga ad Avellino. La Magistratura e le forze di polizia hanno il compito di contrastare questo fenomeno, ma a farlo deve essere anche la comunità la quale dovrebbe compiere un’opera di prevenzione e segnalare situazioni sospette”.

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