La lettera è sottoscritta da 111 residenti di Contrada Cesine ed indirizzata al Prefetto di Avellino.
Una richiesta accorata, giustificata dagli eventi registrati negli ultimi giorni, con una serie di furti in abitazioni nelle zone periferiche del capoluogo.
Una missiva che non ha bisogno di commenti.
Cara dott/ssa Paola Spena, ci rivolgiamo direttamente a lei per diversi motivi. Il primo. Sicuramente il ruolo istituzionale. Come Prefetto ha la responsabilità dell’ordine e della sicurezza del territorio che rappresenta. Il secondo. In quanto donna ha sicuramente una maggiore sensibilità nel
prestare attenzione al disagio sociale provocato da uno tra i più odiosi reati, come i furti negli appartamenti.
È una violenza privata che va ben oltre il senso del danno materiale
provocato alle famiglie. Significa entrare e devastare ricordi personali, spesso rovinare la vita di persone che, improvvisamente, sentono e avvertono un pericolo quotidiano tale da farle vivere in continua angoscia.
Veniamo al punto. Siamo una delle contrade rurali di Avellino, Contrada Cesine.
Quelle che comunemente vengono definite zone periferiche, che tali, in realtà, non sono più proprio per “l’allargamento urbano” e la trasformazione della città avvenuta negli ultimi decenni.
Da diverse settimane la nostra zona, Contrada Cesine, dove ci sono circa sessanta nuclei abitativi, vive una situazione quotidiana paradossale per i ripetuti furti nelle abitazioni. Segnalazioni continue che non ci fanno più vivere serenamente. Esagerato? Difficile far comprendere la sensazione di assedio che viviamo. Un esempio? Potremo citare il bollettino già noto alle forze dell’ordine con “le visite forzate” alle nostre case.
Le citiamo solo un recentissimo e incredibile evento. Ci hanno provato anche alla vigilia di Natale. Nascosti in campagna, più persone, incappucciate e con torce, hanno perlustrato il territorio cercando di entrare di nuovo nelle nostre case. Prima dei tradizionali Cenoni.
Puntando, evidentemente sulla sorpresa e sulle case lasciate incustodite per le ultime urgenti spese.
Certo, sul posto dopo le nostre segnalazioni sono giunte due pattuglie dei
carabinieri. Ma come può immaginare, tutto questo non basta. Avvertiamo l’assedio. Quotidiano. Un disagio insostenibile. Per la preoccupazione verso i nostri i figli, le persone più anziane, verso quelle cose che sentiamo come nostre, gli affetti, i ricordi e le nostre terre.
Furti e visite non gradite sono avvenute nelle ultime ore a Bellizzi e in altre contrade vicine.
Ma si può vivere così? Sono settimane che si ripetono le incursioni. Ormai non più notturne, anche di giorno. Con una sfrontatezza e sicurezza davvero non più sopportabile.
Non le nascondiamo che stiamo “controllando” il territorio. Come possiamo. Ma, per cortesia, non chiamatele ronde. Perché non siamo nel far West e non vogliamo vivere in un contesto che ci riporterebbe indietro di decenni. Il controllo del territorio spetta alle forze dell’ordine. Noi possiamo solo supportare e nei limiti del possibile condividere e segnalare agli uomini preposti alla nostra sicurezza.
Ci aspettavamo, per la verità, qualcosa in più dal recente summit sulla sicurezza svoltosi in Prefettura. Nel comunicato, tra l’altro, non si citano le zone di Avellino maggiormente colpite da questa raffica incredibile di furti in appartamento.
Per questo le chiediamo un incontro. Un piccola delegazione della Contrada per sollecitare alcuni interventi pratici ed urgenti per la tutela del territorio e delle comunità. Le raccontiamo un’altra piccola storia per farle comprendere la gravità della situazione. Quando abbiamo organizzato l’incontro tra i residenti della Contrada, si sono unite altre persone di contrade vicine alla nostra. Sempre della città di Avellino.
Ci rendiamo conto delle difficoltà operative per la mancanza di uomini e mezzi, ma siamo sicuri di poter in qualche modo contribuire cercando di segnalare alcune soluzioni possibili anche grazie a nuovi strumenti digitali che consentirebbero di creare reti condivise e videosorveglianza diffusa sul territorio.
Per favore, signora Spena, rompa questo “assedio”. Intervenga al più presto. Noi chiediamo di essere ascoltati. Grazie anticipatamente per la pazienza e l’attenzione che presterà alla nostre richieste.
“Rompiamo l’assedio”, comitato di sicurezza del territorio di Contrada Cesine di Avellino