Altro che asilo degli orrori. “Siamo dinanzi a un concentrato di errori che lascia a dir poco perplessi”.
L’avvocato Gaetano Aufiero (nella foto) non ha usato mezzi termini per descrivere l’esperienza vissuta dal suo assistito e sottolineare le incongruenze contenute nella relazione stilata dai carabinieri e che ha indotto il giudice per le indagini preliminari, Fabrizio Ciccone, su richiesta del Pm, Luigi Iglio, a emettere severi provvedimenti nei confronti di quattro insegnanti della scuola dell’infanzia di Solofra.
Particolare accanimento, in seguito a quelle decisioni, si era registrato nei confronti di Gerardo de Piano, l’insegnante di religione accusato di abusi sessuali nei confronti di minori. Sottoposto agli arresti domiciliari ma poi trasferito in carcere per avere disatteso agli obblighi di quella misura, il maestro parer abbia subito violenza presso l’istituto penitenziario di Bellizzi Irpino, da parte di due detenuti, tanto da essere poi trasferito al carcere di Vallo della Lucania.
Nel corso di una conferenza stampa, l’avvocato Aufiero ha usato frasi severe nei confronti di chi ha condotto le indagini. Tra l’altro ha detto: “Siamo dinanzi a invenzioni investigative, un innocente è stato spedito in carcere con l’accusa di violenza sessuale. E’ un’accusa infamante ma nei fatti cosa c’è di concreto? Sto approntando un esposto per chiedere al magistrato di rimuovere i carabinieri di Solofra che si sono occupati finora dell’inchiesta”.
Ieri il Tribunale del Riesame di Napoli ha restituito la libertà al maestro finito in carcere, per l’insussistenti degli indizi legati relativi a quella gravissima accusa.
L’avvocato Aufieri ha pure detto: “Un uomo è stato accusato di avere compiuto qualcosa di gravissimo e questo sulla scorta di immagini che io ho visto e rivisto fino alla noia. Quello che scrivono i carabinieri non c’è e lo ribadisco. Il magistrato, un uomo di grandissimo valore, è convenuto anche lui che, in quelle immagini, non ci sono atti sessuali. Ritengo che siano necessari provvedimenti nei confronti di chi ha commesso nel condurre le indagini e fatto quindi commettere errori”
L’accaduto lascia spazio a riflessioni amare: possibile che si possa spedire in carcere e mettere alla gogna una persona senza avere qualcosa di concreto su cui discutere?
Una cosa del genere può capitare a chiunque.
Sarebbero stati visionate le immaginio registrate dai Carabinieri ma abusi sessuali, a quanto pare, non ve ne sarebbero. E allora?
Occorre fare chiarezza sulle indagini e su tutto quanto ad esse collegate.
Ne va della serenità delle famiglie di quei bambini finiti involontariamente sotto i riflettori mediatici, ne va del buon nome delle persone accusate, ne va soprattutto la credibilità delle istituzioni.
Altro che asilo degli orrori, questa sembra l’indagini degli errori, ha ribadito l’avvocato che è pronto a dare battaglia nell’interesse dei suoi assistiti e, soprattutto, della Giustizia con la G maiuscola.