Bovino agonizzante rinchiuso nel camion, denunciato autostrasportatore

Una pattuglia della Polizia Stradale, in servizio per controlli sul trasporto di animali vivi presso il casello autostradale di Grottaminarda, ha fermato un autotrasportatore di 28 anni con il suo carico costituito da bovini destinati al macello. Al controllo è risultato che un animale era in condizioni disperate, disteso sul pianale affetto da gravi problemi respiratori e, pertanto, impossibilitato ad alzarsi sulle quattro zampe. Un altro bovino era stato maldestramente legato dalle corna alla paratia destra del mezzo, mediante una corda.

Gli agenti della Sottosezione Polizia Stradale di Grottaminarda, guidati dal neo-Comandante Sostituto Commissario Angelo Barbato, hanno proceduto a scortare il mezzo al vicino macello di Flumeri dove il veterinario di turno, dopo aver visionato il carico, non lo ha ammesso alla macellazione, decidendo per l’abbattimento immediato del bovino agonizzante per poi avviarlo alla termodistruzione. Il trasporto era stato intrapreso senza rispettare le norme previste dalla legge sulla tutela dei diritti degli animali. Per tale ragione il 28enne di Piedimonte Matese è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Benevento per il reato di maltrattamento di animali, previsto e punito dall’art. 544 ter del Codice Penale.

I controlli effettuati dalla Polizia Stradale di Avellino unitamente alla ASL verranno intensificati in occasione delle prossime festività, in previsione di un aumento del traffico di automezzi adibiti al trasporto degli animali vivi destinati ai macelli e, successivamente, alle tavole delle tante famiglie riunite per la Santa Pasqua. Il controllo dei mezzi adibiti al trasporto di animali vivi rientra tra gli obiettivi prioritari della Polizia Stradale e, grazie alla professionalità ed alla specializzazione dei suoi operatori, vengono predisposte specifiche operazioni ad alto impatto che mirano a raggiungere un duplice risultato: garantire il benessere degli animali, ai quali non possono essere inferte inutili e dannose sofferenze, nonché tutelare la collettività ed assicurare la salute pubblica evitando che animali malati o comunque inidonei possa essere immessi nel circuito alimentare.

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