Aggredì carabinieri, in cella per scontare pena

Aggredì carabinieri, in cella per scontare pena

Nel tentativo di sottrarsi all’arresto aveva aggredito un appuntato dei carabinieri provocandogli una brutta frattura ad un braccio con il distaccamento di due falangi della mano. Esattamente un anno dopo è stato arrestato perché deve scontare un residuo di pena: in tutto undici mesi. In manette Nicola Vietri, 33 anni. Nell’aprile dell’anno scorso i carabinieri della Stazione di Solofra, in normale servizio di perlustrazione per le strade di quel Comune, avevano notato un’autovettura a loro conosciuta, alla guida della quale vi era quel noto pregiudicato solofrano (con vari precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti) e che alla vista dei carabinieri aveva repentinamente invertito la marcia, dandosi alla fuga a bordo della sua Rover 200. I carabinieri lo avevano seguito fino sotto casa, dov’era terminata la corsa dell’uomo e dove i militari avevano finalmente potuto procedere al suo controllo. Da subito il pregiudicato si era dimostrato spavaldo e aggressivo con i militari, tanto più quando questi gli avevano contestato che la macchina che stava guidando era sprovvista dell’assicurazione RC auto obbligatoria e che quindi avrebbero dovuto procedere al sequestro amministrativo del veicolo. Ma la cosa più clamorosa era avvenuta qualche minuto più tardi, quando cioè la ditta di recupero auto stava procedendo al traino della Rover. In quell’istante, infatti, profittando del fatto che uno dei carabinieri era impegnato a redigere gli atti del sequestro assieme all’operaio del recupero, il pregiudicato era balzato alle spalle del militare, colpendolo forte alla testa e facendolo cadere a terra. L’uomo, fermato dagli altri militari di pattuglia, era comunque riuscito a sferrare alcuni calci al militare a terra prima di essere ammanettato e tratto in arresto per i reati di minacce, resistenza e lesioni a pubblico ufficiali. Il militare aggredito, allora trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Landolfi di Solofra, era stato sottoposto a vari esami clinici e infine diagnosticato affetto da una frattura scomposta dell’omero destro e dal semi-distaccamento del quinto dito della mano destra, oltre a numerose escoriazioni al volto e al corpo. Il carabiniere era dapprima rimasto ricoverato presso il reparto di ortopedia di quel nosocomio e poi lungamente assente dal servizio a causa della gravosa convalescenza e dalle numerose visite e terapie riabilitative necessarie per riacquistare il completo uso del braccio destro.

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