Ancora due concerie sequestrate a Solofra

Ancora due concerie sequestrate a Solofra
Continua imperterrita l’azione di contrasto al lavoro nero e alle inadempienze agli obblighi sulla sicurezza sul lavoro, intrapresa ormai da tempo dai carabinieri del Comando Provinciale di Avellino e che dal 1° gennaio 2009 ad oggi ha già portato al sequestro di ben 17 strutture conciarie tra Solof…

Ancora due concerie sequestrate a Solofra

Continua imperterrita l’azione di contrasto al lavoro nero e alle inadempienze agli obblighi sulla sicurezza sul lavoro, intrapresa ormai da tempo dai carabinieri del Comando Provinciale di Avellino e che dal 1° gennaio 2009 ad oggi ha già portato al sequestro di ben 17 strutture conciarie tra Solofra e Montoro. Nella mattinata di oggi, i militari dell’Arma di Solofra hanno effettuato due nuove ispezioni ad altrettante aziende conciarie ubicate nel centro cittadino di Solofra: due impianti detti di “smerigliatrice di pelli” di proprietà di un 52enne di Montoro l’una e di un 38enne solofrano l’altra, ma che insistono all’interno dello stesse stabile. I militari che hanno proceduto all’ispezione, al momento del loro accesso, hanno trovato la presenza di complessivi 29 lavoratori, tutti di nazionalità italiana, dei quali però 7 sono subito risultati irregolari perché mai assunti, cioè assolutamente in nero. Inoltre, come già accaduto in passato per le altre ditte conciarie sequestrate, i carabinieri hanno trovato diverse irregolarità nella tenuta e gestione dello stabilimento in cui sono inserite entrambe le aziende. Non era mai stato, infatti, redatto il previsto documento di valutazione dei rischi sul lavoro, né era mai stata effettuata alcuna istruzione né formazione al personale sul rischio infortuni e sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Non solo, mancava anche l’autorizzazione igienico-sanitaria richiesta dalla legge per l’avvio dell’attività, il certificato antincendio dello stabile e anche la prescritta autorizzazione per l’emissione dei fumi nell’atmosfera. Tanto è bastato agli uomini dell’Arma di Solofra per sottoporre l’intera struttura ed entrambe le aziende a sequestro preventivo e deferire in stato di libertà i due rispettivi titolari, per i reati previsti dalle leggi sanitarie e per quelli contemplati dalla legge 81 del 2008 (la vecchia 626) sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.

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