Atripalda: tombe scomparse, inchiesta in corso

Atripalda: tombe scomparse, inchiesta in corso
Tutto ha inizio il 24 Giugno del 2008, quando la donna nativa di Atripalda ma trapiantata ad Alba si recò al cimitero di Atripalda per prelevare le spoglie della figlia Anna, bambina morta il 29 giugno del 1979, subito dopo il parto. Successivamente la traslazione delle ossa fu autorizzata dal sinda…

Atripalda: tombe scomparse, inchiesta in corso

Tutto ha inizio il 24 Giugno del 2008, quando la donna nativa di Atripalda ma trapiantata ad Alba si recò al cimitero di Atripalda per prelevare le spoglie della figlia Anna, bambina morta il 29 giugno del 1979, subito dopo il parto. Successivamente la traslazione delle ossa fu autorizzata dal sindaco. La signora Carla voleva riportare le spoglie della piccola ad Alba, nella cappella di famiglia. Ma incredibilmente la bara che doveva contenere i resti non si trovava più. Passò un mese ed il responsabile del cimitero di Atripalda fece sapere alla signora Preziosi che la bara era stata ritrovata in una zona diversa da quella in cui si era cercato. Ma la signora non volle mai credere che le ossa ritrovate fossero della figlia. Decise di presentare una denuncia al Tribunale di Avellino che convocò gli esperti dell’Università di Napoli Federico II di Napoli per un accertamento medico-legale. I risultati diedero ragione alla signora, quelle ossa appartenevano a più neonati tranne che alla piccola Anna. Da quel giorno in poi la signora Carla non si è mai arresa e chiede sia fatta chiarezza sul caso: “Andrò avanti perchè venga fatta giustizia, perchè oltre al dolore di una madre che perde una figlia non debba più succedere di essere anche presa in giro. Non si gioca con i sentimenti delle persone”. Dal comune al momento non sanno dare soluzioni al caso: “Chiedo le scuse a nome del Comune – commenta il consigliere comunale Maurizio De Vinco – alla signora e alla famiglia che è alla ricerca delle spoglie dell’amata figlia. Ci siamo subito attivati affinchè una spiegazione venga data una volta per sempre a questa famiglia e alla signora”.

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