Scoperta e sequestrata casa di prostituzione

Scoperta e sequestrata casa di prostituzione
I Carabinieri della stazione di Mercogliano avevano avuto la notizia qualche giorno fa, riferita loro da alcuni condomini e vicini che – stanchi di quel seccante via vai – hanno voluto informare i militari dell’Arma che in quel condominio di via Nazionale vi era un appartamento dove si esercitava la…

Scoperta e sequestrata casa di prostituzione

I Carabinieri della stazione di Mercogliano avevano avuto la notizia qualche giorno fa, riferita loro da alcuni condomini e vicini che – stanchi di quel seccante via vai – hanno voluto informare i militari dell’Arma che in quel condominio di via Nazionale vi era un appartamento dove si esercitava la prostituzione. I militari non hanno perso tempo e hanno subito messo in atto alcuni servizi di osservazione e controllo della zona, con personale in borghese e macchine civetta. I carabinieri, infatti, oltre a notare l’effettiva presenza di un certo via-vai strano, hanno avuto la certezza che in quelle stanze si consumasse un’attività illecita di prostituzione. Ieri sera è quindi scattato il blitz dei militari, che hanno fatto accesso all’interno dell’appartamento, riscontrando la presenza di due donne, una brasiliana e una dominicana, entrambe quarantenni. Oltre alla presenza delle due donne, che al momento dell’accesso dei militari non erano intente nell’esercizio della loro professione, come prova dell’effettivo svolgimento del meretricio, i carabinieri hanno rinvenuto la presenza di denaro contante, sicuro provento dell’attività di prostituzione, e altro materiale erotico chiaramente attinente con l’attività stessa. All’esito degli accertamenti, i militari dell’Arma di Mercogliano hanno appurato che lo stabile in cui le due donne esercitavano il meretricio è di proprietà di un cinquantenne di Sant’Angelo dei Lombardi, che aveva stipulato con la brasiliana una sorta di contratto senza alcuna validità legale, quindi paragonabile ad un affitto “a nero”. La brasiliana, ai militari, ha riferito che per stare in quell’appartamento non pagavano un reale affitto, ma un contributo “una tantum” di qualche centinaio di euro proprio al proprietario dell’appartamento. L’uomo di Sant’Angelo è stato denunciato in stato di libertà per aver favorito l’attività di prostituzione e per aver concesso per questa l’uso del suo appartamento. Le due donne, invece, assolutamente regolari in Italia, sono state denunciate per aver adibito l’appartamento a casa di prostituzione, secondo quanto previsto dalla legge Merlin. L’appartamento è stato sottoposto dai militari a sequestro preventivo, ma le indagini ora proseguiranno per vedere se questa casa di prostituzione possa avere qualche connessione con le altre case già scoperte o con altre ancora ignote agli inquirenti.

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