Si sgozza in casa: tragica fine per un 35enne

Si sgozza in casa: tragica fine per un 35enne

Tragedia nella notte. I carabinieri di Avellino sono intervenuti intorno alle ore 02,00 in via Michele Capozzi su richiesta del personale medico del 118 perché un uomo di 35 anni giaceva esanime all’interno dell’abitazione dei genitori dove viveva.
Arrivati sul posto, i carabinieri hanno trovato una scena purtroppo agghiacciante. Sul pavimento vi era la salma esanime di un uomo classe 1975, operaio, riverso in un mare di sangue. Dalla prima ricostruzione della dinamica dei fatti operata dai carabinieri sulla base delle testimonianze dei due anziani genitori conviventi, ultrasettantenni e con ovvi problemi deambulatori, l’uomo si sarebbe chiuso in bagno per farla finita e, dopo aver preso un paio di forbici da barbiere, si sarebbe inferto delle profonde ferite al collo. In quell’istante, però, sarebbe subito intervenuto l’anziano padre nel tentativo di soccorrerlo. Tentativo purtroppo rimasto vano perché l’uomo, non ancora riuscito nel suo intento suicida, ha scaraventato a terra il padre che aveva tentato di togliergli di mano le forbici, ed è subito scappato in cucina, dove si è inferto dei nuovi e finali colpi al collo con un coltello da cucina. Gli anziani genitori, disperati, hanno subito chiamato il 118 ma, all’arrivo dei medici, non c’è stato più nulla da fare, se non constatare il decesso di Giancarlo. Basandosi anche sulla storia passata dell’uomo, si è scoperto che lo stesso aveva già in passato tentato di compiere l’insano gesto, tagliandosi le vene dei polsi con una lametta, ma era sempre stato soccorso e salvato dagli anziani genitori con cui viveva. L’intera vicenda sanitaria dell’uomo, probabilmente aggravata da un recente disagio dovuto alla precaria posizione occupazionale, ha verosimilmente ingenerato il desiderio di compiere l’estremo gesto e farla finita. La salma dell’uomo è stata quindi trasportata all’obitorio dell’ospedale Moscati di Avellino, in attesa di un più approfondito esame autoptico. Inoltre, fino a tale data, dovendo ricostruire l’esatta vicenda con dovizia di particolari, tanta è stata l’efferatezza del suicidio, carabinieri e magistratura di Avellino hanno disposto il sequestro dell’abitazione dove è avvenuto il decesso.

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