Solofra, scoperta un’altra conceria abusiva

Solofra, scoperta un’altra conceria abusiva
L’attenzione non si abbassa. I carabinieri proseguono nell’azione di monitoraggio nella Valle dell’Irno, sia per ciò che concerne l’ambiente, sia per tentare di fermare il fenomeno del lavoro nero. Continuano, infatti, i controlli dei militari della Stazione Carabinieri di Solofra contro il lavoro …

Solofra, scoperta un’altra conceria abusiva

L’attenzione non si abbassa. I carabinieri proseguono nell’azione di monitoraggio nella Valle dell’Irno, sia per ciò che concerne l’ambiente, sia per tentare di fermare il fenomeno del lavoro nero. Continuano, infatti, i controlli dei militari della Stazione Carabinieri di Solofra contro il lavoro nero e le inadempienze agli obblighi sulla sicurezza sul lavoro, che nella giornata di ieri hanno effettuato un’ispezione ad una cosiddetta inchiodatrice, ovvero una raffineria di pelli, di proprietà di una 31enne avellinese. I militari che hanno proceduto all’ispezione hanno trovato la presenza di 11 lavoratori, 6 indiani e 5 italiani, dei quali ben 8 erano irregolari perché mai assunti, cioè assolutamente in nero. Per quanto riguarda gli indiani, di certo non sarebbero mai potuti essere regolarmente assunti, dato il fatto che erano tutti clandestini in Italia e quindi sprovvisti del permesso di soggiorno. Inoltre, come già accaduto in passato per altre ditte conciarie, i militari hanno trovato diverse cose che non erano a norma. Mancava infatti la prevista documentazione sulla valutazione dei rischi sul lavoro e non era nemmeno mai stata effettuata alcuna istruzione né formazione al personale sul rischio infortuni. Non solo, perché mancavano anche molte delle autorizzazioni igienico-sanitarie richieste dalla legge, così come v’era la completa assenza della certificazione per l’emissione dei fumi nell’atmosfera. Ma non solo, perché i controlli dei militari hanno potuto accertare che l’azienda, o meglio l’appartamento, era privo di tutte le previste autorizzazioni sanitarie, non possedeva alcun certificato di agibilità e anche le condizioni igieniche erano del tutto precarie. Tanto è bastato agli uomini dell’Arma di Solofra per porre i sigilli alla struttura e sottoporre tutta la conceria ad un sequestro preventivo e denunciare a piede libero il proprietario per tutti i reati sopra elencati. Per ciò che riguarda invece i lavoratori stranieri trovati nell’azienda, al titolare è stato contestato il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e il conseguente reato di impiego di manodopera clandestina. Dai successivi accertamenti in banca dati è altresì emerso che 3 dei 6 indiani irregolari erano anche colpiti da decreto di espulsione dal territorio nazionale emesso dal Prefetto di Avellino. Per tale motivo, i 3 espulsi sono stati tratti in arresto e trattenuti nelle celle in attesa di essere condotti dinanzi al giudice del Tribunale di Avellino, mentre gli altri 3 sono stati accompagnati all’Ufficio Immigrazione della Questura di Avellino per avviare le pratiche relative alla loro espulsione.

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