Vendeva formaggio francese come Parmigiano

Vendeva formaggio francese come Parmigiano

Cassano Irpino – Gli agenti del Corpo Forestale dello Stato di Chiusano S.D., Montella e Volturara Irpina, supportati dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale di Avellino, congiuntamente agli uomini dell’Ispettorato Centrale Repressioni Frodi di Napoli – sede distaccata di Salerno – entrambi del Ministero delle Politiche agricole alimentari e Forestali, hanno sottoposto a sequestro amministrativo un opificio industriale adibito alla lavorazione e trasformazione di prodotti lattiero-caseari nonché a sequestro penale una cella frigorifera contenenti prodotti circa in pessimo stato di conservazione e di carenti condizioni igienico-sanitarie. Si è proceduto inoltre a sequestrare alcuni prodotti contraffatti per frode alimentare nell’esercizio del commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.
Nell’ambito della operazione si è accertato che il titolare dell’opificio deteneva, circa 40 kg di formaggio a pasta dura di provenienza francese, posta in vendita con la denominazione di PARMIGIANO, sul quale era impresso un timbro sullo scalzo riportante “FR CE ed un numero non leggibile”, alla quale è attaccata uno scontrino riportante il peso (31,8 kg) ed altre indicazioni non leggibili. Sullo scalzo e sui fondelli non sono riportate altre indicazioni. Si precisa che porre in vendita formaggio a pasta dura di provenienza francese quale formaggio parmigiano, oltre a burro recante un’etichetta con due differenti bolli sanitari relativi a due aziende diverse ed acquistate da una terza azienda con proprio bollo sanitario – i fatti costituiscono frode nell’esercizio commerciale e vendita di prodotti alimentari con segni mendaci, in quanto rende impossibile rintracciare il reali produttore degli alimenti. Dalla stessa ispezione è emerso, inoltre, che in alcune celle frigo situate nei locali del caseificio adiacente al punto vendita, sono stati rinvenuti e successivamente posti sottosequestro circa kg. 800 del formaggio a pasta filata, suddivise in 450 caciocavalli di diversa pezzatura e il cui valore merceologica ammonta a circa di € 20.000 e circa 150 kg. di cacioricotta, il cui valore è di circa € 950. Tali formaggi erano privi di qualsiasi cartello identificativo, ed erano in cattivo stato di conservazione in quanto presentavano in evidente stato di alterazioni con abbondante presenza di muffe e forti sentori di rancido, costituendo violazioni alle norme di corretta detenzione e conservazione dei prodotti alimentari. Visto le cattive condizioni igieniche sanitarie in cui versava il caseificio è stato opportuno far intervenire i responsabili dell’Asl, i quali su precise indicazioni degli uomini del Corpo Forestale dello Staqto e dell’Ispettorato centrale qualità repressioni frodi, hanno provveduto ad effettuare dei campionamenti al latte custodito in vasche refrigerate e pronto per la lavorazione, successivamente è stata disposta la chiusura amministrativa delle aree di lavorazione ed etichettatura dell’opificio industriale per le carenze igienico sanitarie. Oltre ai reati summenzionati sono state rilevate anche violazioni alle norme ambientali – smaltimento illecito di rifiuti derivanti dal ciclo di produzione del caseificio per smaltimento illecito dei reflui di scarico della stessa azienda. Tale intervento è stato preceduto da un’altra operazione eseguita sempre dagli Reparti Forestali, presso una azienda leader nel settore della lavorazione di prodotti ortofrutticoli sita in Santo Stefano del Sole deferendo all’A.G. competente il responsabile aziendale per reati contro l’ambiente constandogli sanzioni amministrative relativamente alla tracciabilità dei prodotti agrolalimentari.

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