Procurato allarme da parte dei webeti, ovvero quelle persone che non si rendono conto di quanto sia pericoloso e dannoso scrivere stupidaggini sulle pagine Facebook.
Se ne accorgeranno quando saranno loro recapitati avvisi di garanzia e convocazioni presso la sezione di Polizia Postale della Questura.
C’è chi ha scritto di buttare via i vestiti indossati il giorno dell’incendio avvenuto a Pianodardine, per il rischio di contaminazione. Altri deficienti hanno affermato di non mangiare prodotti della terra, verdure, frutta e altro.
Per questo è necessaria,anzi indispendabile, una informazione corretta e ufficiale da parte degli Enti e dei rappresentanti delle istituzioni, onde evitare inutile allarmismo e fornire le notizie giuste.
Accuse infamanti
Sui social appaiono pure post che accusano questo o quel dirigente della fabbrica, chi racconta uno strano modo di operare all’interno della fabbrica, come pure ci sono webeti che allarmano la popolazione parlando di seri problemi per la salute dei cittadini.
Molte affermazioni fatte attraverso post sono fake news di tuttologi, ovvero quei deficienti che costantemente esprimono pareri e giudizi, forniscono informazioni e suggerimenti dimostrando tanta ignoranza che, in questa drammatica situazione, sarà senz’altro punita.
Sei mesi di reclusione
Cosi la spettaranno di fare i sapientoni.
Gli inquirenti, attraverso la polizia postale, stanno attenzionando tutti questi post e chi afferma cose del genere rischia di subire una denuncia per procurato allarme o per calunnia.
L’art. 658 del codice penale punisce con l’arresto fino a 6 mesi “Chiunque, annunziando pericoli inesistenti, suscita allarme presso enti o persone”.
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