Giuseppe Cosentino e Walter Taccone, ex presidenti del Catanzaro e dell’Avellino calcio, sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di frode sportiva.
Stessa decisione anche per l’ex direttore sportivo dell’Avellino, Vincenzo De Vito, e per l’ex calciatore del Catanzaro, Andrea Russotto.
Lo scorso 21 marzo il sostituto procuratore Anna Chiara Reale aveva avanzato richiesta di rinvio a giudizio per gli indagati.
Il rinvio a giudizio é stato disposto dal Gup di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica, nell’ambito di un filone dell’inchiesta “Money Gate”.
La partita incriminata
I fatti si riferiscono ad un presunto tentativo di combine in occasione della partita Catanzaro-Avellino, disputatasi il 5 maggio 2013 e conclusasi con la vittoria della squadra avellinese per 1-0.
Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero “compiuto atti fraudolenti consistiti nel concordare il risultato finale della partita, diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione”.
La combine finalizzata al pareggio – afferma la Procura di Catanzaro nel capo d’imputazione – “avrebbe consentito al Catanzaro di non ritrovarsi nei play out e all’Avellino di raggiungere la promozione nella serie superiore”.
Sempre secondo l’accusa, il presunto pareggio concordato non si concretizzò “a causa del mancato rispetto degli accordi da parte dell’Avellino che, a seguito della contestuale vittoria del Perugia, per evitare il rischio di non raggiungere la promozione in serie B, si aggiudicò la partita con il risultato di 1-0, nonostante il calciatore Russotto, del Catanzaro, avesse deliberatamente fallito due chiare occasioni per realizzare il gol del vantaggio”.
(ANSA)