Imprenditore agricolo nei guai: attività sospesa e sequestrato un terreno da 3000 mq

I Carabinieri della Stazione Forestale di Volturara Irpina hanno deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria un imprenditore della provincia di Napoli ritenuto responsabile di violazioni connesse alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica nonché delle norme sull’immigrazione e sulla disciplina del lavoro.

L’attività, condotta congiuntamente ai Carabinieri della Stazione Forestale di Lacedonia, rientra nell’ambito di una campagna di controlli nel settore agricolo, agro-alimentare e forestale.

Il titolare di una società con sede a Volturara Irpina, dedita alla produzione florovivaistica e ortiva, impiegava, per le lavorazioni agricole, 4 operai completamente “in nero”.   L’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Avellino ha ritenuto necessaria la sospensione dell’attività imprenditoriale.

Due dei quattro lavoratori sono di nazionalità ucraina e privi del permesso di soggiorno.

Alle operazioni hanno preso parte anche i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (N.I.P.A.A.F.) del Gruppo Carabinieri Forestale di Avellino, nonché i militari della Stazione Carabinieri di Volturara Irpina.

I militari hanno esteso il controllo anche nell’ambito sanitario, in relazione all’impiego di prodotti fitosanitari, mediante l’ausilio del personale sanitario ASL di Avellino. E all’interno di un deposito, sono stati trovati prodotti fitosanitari conservati in modo promiscuo con prodotti agricoli, diserbanti e concimi. Dalle successive verifiche è emerso che alcuni di essi erano fuori commercio e non più impiegabili sulle colture. In considerazione della mancata esibizione sia delle schede di sicurezza circa l’uso degli stessi che della documentazione di acquisto, si rendeva necessario procedere per la distruzione di tali prodotti che avrebbero comportato un rischio per la salute pubblica.

Di conseguenza si è proceduto al sequestro sanitario di un appezzamento di terreno di circa 3.000 metri quadrati, coltivato ad ortaggi, pronti per essere raccolti in quanto contaminati da fitofarmaci pericolosi per la salute.

Infine, poiché il responsabile dell’azienda non ha fornito agli inquirenti alcuna documentazione attestante il regolare smaltimento, è stato contestato anche il deposito incontrollato e la gestione illecita di rifiuti pericolosi e non.

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