Processo Stato-mafia, assolto Nicola Mancino: “E’ finita la mia sofferenza, sono sollevato”

La Corte di Assise di Palermo, presieduta da Alfredo Montalto, ha assolto dall’accusa di falsa testimonianza il senatore Nicola Mancino. (LEGGI QUI)
«Sono sollevato- ha detto Mancino – È finita la mia soffrenza anche se sono sempre stato convinto che a Palermo ci fosse un giudice. La sentenza è la conferma che sono stato vittima di un teorema che doveva mortificare lo Stato e un suo uomo che tale è stato ed è tuttora».
La stessa Corte ha comminato pesanti condanne nel processo per la cosiddetta trattativa Stato-mafia.
Ci sono volute 220 udienze per ascoltare oltre 200 testimoni.
Condannati a 12 anni Mario Mori, Antonino Cinà, Marcello Dell’Utri e Antonio Subrann.
A 28 anni è stato condannato il capo mafia Leoluca Bagarella.
L’ex ufficiale del Ros Giuseppe De Donno è stato condannato ad 8 anni.
Per Massimo Ciancimino, accusato di concorso in associazione mafiosa e calunnia dell’ex capo della polizia De Gennaro, una pena di 8 anni.
Erano state le parole dell’allora ministro della Giustizia, Claudio Martelli, a creare problemi a Nicola Mancino, all’epoca ministro dell’Interno . “Mi lamentai con lui del comportamento del Ros”, fece mettere a verbale Martelli, ex ministro della Giustizia. “Mi sembrava singolare che i carabinieri volessero fare affidamento su Vito Ciancimino”.
Martelli affermò di avere chiesto conto e ragione a Mancino dei colloqui riservati fra gli ufficiali del Ros e l’ex sindaco mafioso di Palermo.
Invece Mancino ha sempre negato tale versione sostenendo di non avere mai parlato del Ros e di Ciancimino con Claudio Martelli.
Ha ribadito tutto questo poco prima che i giudici entrassero in camera di consiglio. E la Corte ha creduto alla sua versione, assolvendolo perchè il fatto non sussiste.
 
 

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