E’ costata una montagna di soldi, quelli del terremoto. Fu progettata e costruita una stazione avveniristica, all’epoca, c’era pure il treno che andava da Avellino a Milano.
Poi arrivò il tempo dei rami secchi, le linee che facevano capo ad Avellino furono eliminate tra l’indifferenza dei politici e degli amministratori locali.
La bella stazione di Avellino è rimasta una delle tante cattedrali del deserto: serve a niente. Magari potrebbe essere trasformata in autostazione, visto che non si riesce a trovare un posto per il terminal dei bus.
Ma questo è un altro discorso.
Fatto sta che la stazione abbandonata è divenuto obiettivo di sfrattati e gente che raccoglie pure fili di rame per mettere assieme qualche soldo.
Ieri notte l’edificio preso di mira dai vandali, sono state allagate le stanze dell’ex mensa dell’edificio e portato via materiale dagli armadi e dai cassetti.
Nella stazione abbandonata non c’è vigilanza, forse neanche le telecamere funzionano.
Solita routine: constatazione, accertamenti, indagini per scoprire gli autori dell’azione svolta in modo indisturbato da chi ha potuto agire in piena tranquillità nella stazione che dopo le 19 chiude i battenti, per mancanza di operatività e ovviamente di viaggiatori.