Dal consigliere comunale di Atripalda, Domenico Landi, riceviamo la seguente nota relativa all’inchiesta svolta dalla Procura della Repubblica di Como che, al termine del lavoro di indagine, ha chiesto il rinvio a giudizio per 40 persone, tra cui anche il Landi (LEGGI QUI)
“In relazione alla notizia apparsa sulla stampa, sento il dovere di esprimere alcune considerazioni in virtù del rispetto verso coloro che mi hanno sempre apprezzato e dimostrato piena stima, scegliendomi liberamente come loro rappresentante istituzionale, nonché a salvaguardia dell’attività politica ed amministrativa del gruppo consiliare cui appartengo e, non per ultimo, a tutela della mia famiglia. Sono profondamente amareggiato per quanto appreso dalle testate giornalistiche, alcune delle quali, con plausibile leggerezza condita dalla sfrenata ricerca dello “scoop”, mi hanno attribuito reati che non mi sono stati contestati.
Pertanto, pur sforzandomi di comprendere l’atteggiamento di chi ha assunto nei miei confronti sempre posizioni contrastanti, invito chiunque ad una prudente attenzione rispetto alle dichiarazioni rese e pubblicate, avendo già conferito mandato ai miei legali di valutare tutte le condotte diffamatorie consumate a mio danno. Confido pienamente nel lavoro della magistratura, restando impaziente di dimostrare la mia estraneità rispetto all’intera vicenda.
Allorquando sarà confermata la mia integrità personale e professionale, mi aspetto di ricevere altrettanta enfasi da quella stessa stampa che, attentando alla mia moralità, è inciampata nel vano tentativo di turbare il legame stretto con i cittadini atripaldesi, intessuto attraverso anni di lavoro onesto e tenace. Intendo ringraziare tutti per i numerosi e sinceri attestati di affetto e solidarietà, accompagnati dall’invito a proseguire l’impegno amministrativo con la determinazione e il vigore di sempre”.
Abbiamo volentieri pubblicato le precisazioni fornite e saremo felici di potere dare conto della possibile estraneità del dottor Landi da questa vicenda che ha destato interesse e curiosità, sia per le modalità di svolgimento che per la notorietà di alcuni soggetti nei confronti dei quali sono state svolte approfondite indagini.
Quale organo di informazione, abbiamo diffuso notizie e fatti contenuti in atti pubblici come quelli di conclusione delle indagini, insieme ai decreti di sequestro preventivo di beni. Atti non più coperti da segreto istruttorio, notificati ai diretti interessati e ai rispettivi legali nonchè alle presunte parti offese che sono diverse centinaia.
Pertanto riteniamo di essere esenti da condotte diffamatorie, ribadendo la disponibilità a dare risalto alle future notizie che auspichiamo positive per i soggetti coinvolti con la stessa evidenza e quando ci saranno comunicate dagli interessati.
E’ pure da sottolineare che non tutte le persone coinvolte sono accusate degli stessi reati, essendo stata fatta una precisa distinzione dagli inquirenti per ciascuno dei 40 indagati. Nel caso di specie, per il Landi le accuse sono più lievi, rispetto a quelle contestate ad altri soggetti, ma comunque di rilevanza penale tanto da non avere evitato l’archiviazione della posizione.
Nel prossimo ottobre il Gup dovrà pronunciarsi in merito alla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura della Repubblica di Como per i 40 soggetti, basata sulla scorta dell’ampio materiale raccolto in quattro anni di indagini.
Ovviamente fino a sentenza definitiva, resta la presunzione di innocenza per tutte le persone coinvolte in questa ennesima vicenda che danneggia i risparmiatori e l’intero sistema di investimenti finanziari.