Truffa internazionale, tra gli irpini indagati anche un consigliere comunale

Le somme di denaro raccolte attraverso la collocazione dei prodotti finanziari non erano destinate alle attività di investimento proposte, ma ripartite tra i componenti della associazione per delinquere ed in parte utilizzate per pagare gli elevati rendimenti sugli investimenti sottoscritti dai vari clienti, anche al fine di stimolare, attraverso una attività truffaldina, la raccolta di ulteriori somme di denaro presso il pubblico.

Questa la ricostruzione fatta dagli investigatori, coordinati dalla Procura della Repubblica di Como che pure in passato ha stroncato operazioni finanziarie simili e alle quali partecipavano personaggi irpini, poi condannati sia in primo grado che in appello (LEGGI QUI)

In questo caso l’associazione era finalizzata a commettere delitti di abusivismo finanziario e riciclaggio perpetrati in particolare attraverso le società estero aventi strutture a Lugano, Modena e ad Avellino: tutte prive di abilitazione ad operare in Italia in quanto mai iscritte all’albo dei soggetti autorizzati dalla Consob collocando prodotti finanziari abusivi sul territorio italiano, operando attraverso strutture operative e collaboratori, attivi in numerose città italiane , cui venivano riconosciute provvigioni.

La Larefer Ltd, con sede in Avellino, alla quale facevano capo diversi operatori finanziari irpini, risulta aver collocato 662 contratti di investimento per un valore complessivo dei contratti siglati pari ad euro 18milioni di euro (per una somma complessivamente raccolta pari a oltre sette milioni di euro.

I suoi rappresentanti che collocavano prodotti finanziari, sono accusati di avere compiuto operazioni di truffa e riciclaggio, con un danno patrimoniale di rilevante gravità per gli ignari investitori.

Promotori di primo livello della finanziaria, dagli inquirenti sono considerati Gerardo Vozza di Avellino e Massimo Mallardo di Monteforte Irpino, per i quali è stato richiesto il rinvio a giudizio come pure per gli altri collaboratori irpini: Antonio Accomando da Avellino, Assunta D’Agostino da Monteforte Irpino, Michele Langastro da Serino, Domenico Landi da Atripalda (il 58enne commercialista ricopre il ruolo di consigliere comunale, eletto nella lista di Noi Atripalda), Antonio Melito da Ariano Irpino.

In tutto sono 40 le persone per le quali la Procura della Repubblica di Como ha chiesto il rinvio a giudizio per i reati contestati di riciclaggio, associazione a delinquere, truffa e abusiva attività di raccolta fondi tramite crowdfunding.

 

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