Banda dei pestaggi, in Appello cade l’estorsione: Pene ridotte

La Corte di Appello di Napoli ha riformato la sentenza emessa dal Gup del Tribunale di Avellino Marcello Rotondi nei confronti di tre dei quattro imputati della “banda dei picchiatori”, confermando la condanna in primo grado per l’associazione a delinquere e per il porto e la detenzione dell’arma da fuoco utilizzata per il tentato omicidio di Alessio Romagnuolo e per alcuni episodi di pestaggio.

Yuri Perrino e Marco Frasca, dfesi dagli avvocati Gaetano Aufiero e Domenico Dello Iacono sono stati condannati a 3 anni e 10 mesi. I due attualmente sottoposti alla misura degli arresti domiciliari, erano stati condannati  in primo grado ad una pena di cinque anni e quattro mesi  dal Gup del Tribunale di Avellino Marcello Rotondi.

Cade,invece per i due imputati,  l’accusa di “estorsione ambientale” per i servizi di security nei locali della citta’ capoluogo e dell’hinterland avellinese. Confermata la condanna di primo grado a due anni e otto mesi per Cristian Saggese, assistito dall’avvocato Alfonso Chieffo. Il sostituto procuratore generale aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro novanta giorni. In primo grado il processo si era chiuso con quattro condanne per complessivi diciotto anni e due mesi e un’assoluzione. Il Gup Marcello Rotondi, aveva escluso l’aggravante delle più persone riunite, assolto tutti dal tentato omicidio di Alessio Romagnuolo ed inflitto una condanna cinque anni e quattro mesi per Yuri Perrino. Identica condanna a cinque anni e quattro mesi per Marco Frasca. Infine per Saggese Cristian anni 2 e mesi 8 cosi come chiesto dalla Procura.

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