Caccia, Lav: abbattuti uccelli e animali protetti

La sezione provinciale della LAV di Avellino denuncia gravi irregolarità dell’attività venatoria in Irpinia: volpi e cinghiali, presi nei “lacci”, tassi sparati ed anche cani e gatti impallinati, uccisioni e ferimenti di uccelli appartenenti sia a specie cacciabili, non cacciabili che particolarmente protette come i rapaci. In meno di due mesi sono giunti alla LAV di Avellino un barbagianni da Ariano Irpino, uno sparviero da S. Angelo a Scala e numerosi piccoli uccelli quali merli, passeri, pettirossi e cince tutti sparati per alcuni dei quali non è stato possibile salvarli. Alla preapertura della caccia ai posti di controllo effettuati con le Forze dell’Ordine sono stati rinvenuti abbattuti numerosi colombacci, specie non cacciabile in quel periodo. Sono state rilevate anche molte difficoltà, da parte del Corpo Forestale dello Stato, per il recupero della fauna selvatica da soccorrere. Il recupero, infatti, non sempre viene effetuato tempestivamente nonostante ci sia personale operativo veramente efficace; probabilmente non si dà eccessiva importanza a questa attività e spesso, quando possibile, i recuperi vengono effettuati dalla LAV su richiesta diretta del “1515”. “E’ vero che i cacciatori non hanno una sensibilità che gli impedisca di uccidere esseri indifesi”, ha dichiarato Giuseppe Fanelli, responsabile provinciale LAV Avellino, “ma abbiano almeno la compiacenza di rispettare la Legge sulla caccia”. L’ultimo animale recuperato dalla LAV è una poiana (nella foto) proveniente da Grottaminarda che molto probabilmente, a causa delle gravi fratture all’ala destra, non è recuperabile e trascorrerà il resto dei suoi giorni in una voliera.

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