Cadavere Terminio: il corpo di Alina riconosciuto da un parente

Non ci sono più dubbi sull’identità del cadavere di donna ritrovato domenica pomeriggio nei boschi del Terminio alla località Maggese. Si tratta di Alina, la badante ucraina di 52 anni scomparsa lo scorso 20 maggio. La svolta è arrivata grazie al riconoscimento effettuato da un parente della donna e da una sua conoscente, un’altra donna dell’Est Europa. Determinanti sono stati i brandelli di vestito e le scarpe che la 52enne indossava prima di essere uccisa. Ieri è stata svolta l’autopsia sul corpo della donna. L’esame è durato circa nove ore ed è stato svolto presso l’ospedale Landolfi di Solofra. A quanto pare alla base del delitto potrebbe esserci un raptus di gelosia. Al momento l’unico indagato è un 65enne di Serino: Alina aveva prestato servizio presso la sua abitazione prima di trasferirsi a lavorare presso la casa di un anziano di Avellino. Tra i due c’era stata una relazone sentimentale, ma l’uomo sentito dai carabinieri si è dichiarato estraneo ai fatti.

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