CRONACA IRPINIA – E’ una pratica barbara, e molto diffusa in diversi paesi, quella di avvelenare i cani, sia randagi che padronali. Un fenomeno che si ripete ciclicamente, specie d’estate in coincidenza con l’abbandono degli animali e dei cuccioli in modo particolare. Il dottore Gerardo Parente, responsabile del servizio veterinario della Asl di Avellino, ha lanciato a proposito un appello e pure l’allarme sull’inquietante escalation di avvelenamenti canini compiuta nelle ultime settimane… |
CRONACA IRPINIA – E’ una pratica barbara, e molto diffusa in diversi paesi, quella di avvelenare i cani, sia randagi che padronali. Un fenomeno che si ripete ciclicamente, specie d’estate in coincidenza con l’abbandono degli animali e dei cuccioli in modo particolare. Il dottore Gerardo Parente, responsabile del servizio veterinario della Asl di Avellino, ha lanciato a proposito un appello e pure l’allarme sull’inquietante escalation di avvelenamenti canini compiuta nelle ultime settimane in alcuni borghi del medio Calore. Un autentico cimitero di carcasse di animali è stato rinvenuto in località Surte, tra Montefusco e San Nazzaro, al confine tra Sannio e Irpinia. I luoghi isolati sono quelli prediletti da chi pratica questa barbarie per abbandonare poi i corpi dei cani avvelenati altrove. Una ventina di cani già in stato di putrefazione sono stati scoperti in quella zona montuosa e impervia. Pertanto i veterinari condannano all’unanimità un simile scempio adombrando, a volte, anche la complicità di talune amministrazioni comunali che per evitare l’accalappiamento dei cani randagi e quindi il ricovero nei canili convenzionati preferiscono sopprimere in questo modo ignobile le sfortunate bestioline.