Nella serata del 27 luglio 2016, i carabinieri della Compagnia di Baiano a seguito dell’inseguimento di un’autovettura sospetta condotta da un pregiudicato del posto, hanno rinvenuto diverse armi ed alcuni congegni elettronici particolari. |
Nella serata del 27 luglio 2016, i carabinieri della Compagnia di Baiano a seguito dell’inseguimento di un’autovettura sospetta condotta da un pregiudicato del posto, hanno rinvenuto diverse armi ed alcuni congegni elettronici particolari.
Nello specifico i militari della Stazione di Montoro Superiore, durante un posto di controllo alla circolazione stradale, nei pressi dall’uscita del raccordo “AV-SA”, in lontananza hanno notato un’autovettura in uso ad un noto pregiudicato il quale, alla vista dei carabinieri, faceva immediata inversione di marcia mediante un testa coda, immettendosi con rapidità sul citato raccordo in direzione carreggiata nord. La pattuglia rapidamente si poneva all’inseguimento del veicolo sospetto il quale ad elevata velocità, all’altezza del comune di Serino, usciva dal raccordo dirigendosi verso il centro il cittadino, e non curante delle persone e degli altri veicolo presenti, nel tentativo di seminare i carabinieri, arrivato ad una rotonda, perdeva il controllo ed andava ad impattare contro un pilone di cemento armato, rendendo la macchina inutilizzabile. A seguito della collisione, per non farsi acciuffare dai militari operanti, lo stesso, nonostante il violento impatto, usciva dall’abitacolo e fuggiva a piedi rapidamente per le campagne circostanti. Nel frattempo giungevano sul posto anche altri equipaggi del Comando Provinciale di Avellino e della Compagnia di Baiano, i quali incominciavano le ricerche sia nelle zone rurali che cittadine, tuttora in corso, al fine di individuare il fuggitivo. A seguito di perquisizione dell’ autovettura in questione veniva rinvenuto quanto segue:
una pistola a salve modificata e perfettamente funzionante, pronta all’uso, con caricatore inserito contenete diversi colpi del medesimo calibro;
un dispositivo elettrico “taser” (altamente pericoloso), in particolare un modello che a seguito di attivazione, esplode due elettrodi che arrivano alla dista di circa 5 m, i quali si conficcano nel corpo della vittima, generando una scossa tale da immobilizzarla a terra;
un macete lungo circa 50 cm, con lama affilatissima;
un dispositivo gps a calamita (strumento che serve per seguire una persona o un veicolo, il quale una volta installato, permette di conoscerne ogni istante l’esatta posizione);
un apparecchio elettrico dotato di un pulsante e di un’antenna artigianale che potrebbe essere utilizzato anche per intercettare alcuni segnali elettromagnetici e a sua volta emanare impulsi.
Attualmente sono in corso le indagini dei carabinieri tese al rintraccio del soggetto datosi alla fuga.