CGIL CISL e UIL chiedono al Prefetto un tavolo per la sicurezza

CGIL CISL e UIL chiedono al Prefetto un tavolo per la sicurezza
CGIL, CISL e UIL commentano con preoccupazione la notizia dell’ennesimo infortunio sul lavoro verificatosi in pieno centro nella città capoluogo. Da una prima sommaria verifica, che verrà approfondita dalle forze dell’ordine, sembra che l’impalcatura fosse priva di ogni elementare dispositivo per l…

CGIL CISL e UIL chiedono al Prefetto un tavolo per la sicurezza

CGIL, CISL e UIL commentano con preoccupazione la notizia dell’ennesimo infortunio sul lavoro verificatosi in pieno centro nella città capoluogo. Da una prima sommaria verifica, che verrà approfondita dalle forze dell’ordine, sembra che l’impalcatura fosse priva di ogni elementare dispositivo per la sicurezza. “Abbiamo chiesto più di un mese fa al prefetto di Avellino, la convocazione del tavolo per la sicurezza – commentano i tre segretari di CGIL, CISL e UIL – ricevendo rassicurazioni che il tavolo sarebbe stato convocato entro una settimana. Purtroppo ancora oggi non vi è stato alcuni invito da parte del rappresentante di Governo. Un ritardo di un mese che non è tollerabile. Le organizzazioni sindacali rinnovano l’invito al Prefetto per la costituzione del tavolo ed il rilancio di tutte le azioni di controllo nei cantieri irpini”. I sindacati, inoltre, lanciano la proposta delle “ronde per la sicurezza”, invitando tutti i cittadini che notano evidenti irregolarità nei cantieri, di denunciarle anonimamente alle organizzazioni sindacali, le quali provvederanno a mettere in atto le procedure per l’effettuazione dei controlli. “In alcuni casi è talmente evidente la pericolosità ed il rischio per i cantieri presenti sul territorio provinciale – osservano i segretari – che non è necessario avere competenze specifiche per rendersi conto della necessità di un intervento delle forze ispettive. Per questo chiediamo ai cittadini un aiuto concreto per collaborare e limitare un fenomeno, quello dell’inosservanza delle regole sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, contro il quale è necessaria la collaborazione di tutti”.

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