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Coca dalla Spagna in Irpinia, prime condanne |
Coca dalla Spagna in Irpinia, prime condanne
Un anno dopo l’operazione “Flower” le prima condanne nei confronti dell’organizzazione che smistava cocaina dalla Spagna verso la Liguria, la Basilicata, l’Avellinese e la provincia di Salerno. La banda ogni mese era capace di far arrivare tra i 50 e gli 80 chili di polvere bianca. Definiti i patteggiamenti: il gup Gaetano Sgroia ha fissato le posizioni di nove persone. Le decisioni sono giunte al termine dell’udienza al tribunale a Salerno. Hanno patteggiato Pietro Palo Carbone (4 mesi in continuazione con una precedente condanna, per un totale di 5 anni e 4 mesi), Salvatore Buonocore (2 anni). Con il patteggiamento è caduta l’aggravante della grossa quantitá e per coloro che hanno riportato pene inferiori a 2 anni è scattato l’indulto. •Oltre a Buonocore e Carbone hanno concordato la pena: Antonietta Stanco (3 anni), Alfredo Fasano (2 anni e 9 mesi), Angelo Orofino (3 anni), Antonio Ragionato (3 anni), Adamo Autuori (un anno e 4 mesi), Guglielmo Di Martino (4 anni e 3 mesi), Alfredo Erra (4 mesi in continuazione con un’altra sentenza per un totale di 5 anni), Pietro Carraturo (4 mesi in continuazione, per un totale di 7 anni e 4 mesi), Biagio Petolicchio (2 anni e 9 mesi). Il processo di primo grado riprenderá il 7 dicembre con l’esame delle richieste di rito abbreviato semplice. A processo sono andati Nadia Chiodioni, Giovanni Eulogio, Domenico Pronestì, Carmelo Sgrò, Francesco Ferrara, Maurizio Ciaglia, Massimo Esposito, Vincenzo Guzzi, Maria Rosaria Balzano. Con il rito ordinario, fissato per il prossimo 22 dicembre, saranno in aula Edgar Jesus Jaramillo Majia, Fernando Federico, Domenico Fedone, Alessandro Inverso, Vincenzo Merola, Gerardo Stabile, Pietro Caccavale, Michele Giliberti, Domenico Lamberti, Michele Maresca, Antonio Marino, Antonia Nastri, Gerardo Nobile, Massimo Stabile, Claudio Cicconetti, Nicola Lucarelli, Emilio Barretta. • L’operazione “Flower 2” scattò nell’ottobre dello scorso anno, con la notifica di 23 ordinanze d’arresto. Furono le rivelazioni di Fiore Petrilli e gli elementi raccolti dai carabinieri di Battipaglia, attraverso intercettazioni e altre attivit di indagine, a consentire di ricostruire l’intera rete dello spaccio. A portare i carabinieri sulle tracce del’organizzazione fu una lettera arrivata dal carcere a uno degli imputati, Carraturo. Nella missiva veniva spiegato il modo in cui portare avanti l’attivitá di spaccio, indicando fra l’altro il nome del fornitore, “Fiore”. La prima attivitá di indagine portò ad identificare lo spacciatore in Fiore Petrilli, di Eboli,che poi contribuì a smascherare l’organizzazione.
