Teatro Carlo Gesualdo, condannata ad anni 2 e mesi 8 di reclusione la responsabile della biglietteria. È la sentenza emessa dal collegio del tribunale di Avellino presieduto dal giudice dott. Melone per la funzionaria del massimo cittadino del capoluogo irpino.
Ad invocare la condanna per la responsabile, difesa dall’avvocato Gerardo Di Martino, il pubblico ministero Teresa Venezia al termine della sua lunga requisitoria. L’accusa per la responsabile della biglietteria è di peculato.
“Continuo a ritenere che Monica Rosapane, alla biglietteria, non si sia messa in tasca un euro dall’incasso e che il processo- afferma l’avvocato Di Martino – ne abbia fornito ampia prova, anzi c’ha rimesso. D’altronde i controllori sono già stati stati prosciolti da altro giudice. Per fortuna in Italia è prevista la possibilità di correggere l’eventuale errore mediante ii gradi successivi”.
L’imputata è coinvolta nell’indagine della Procura di Avellino sulla gestione del teatro Gesualdo relativa al triennio che va dal 2013 al 2016. Dalle case del teatro cittadino sarebbero spariti su 4 milioni ben 109 mila euro. Il 20 maggio 2022 veniva deciso il destino giudiziario delle nove persone finite nell’inchiesta del sostituto procuratore, Teresa Venezia. Accusate, a vario titolo, di peculato, abuso d’ufficio e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale. In quell’occasione, vi fu il non luogo a procedere per otto dei nove imputati.
L’inchiesta sul teatro “Carlo Gesualdo” partì dopo la denuncia dell’ex sindaco di Avellino Paolo Foti, che fece scattare le indagini, nel maggio del 2016, quando ci furono le prime acquisizioni della documentazione relativa agli incassi del teatro cittadino.