Delitto Romano, familiari scrivono a Napolitano

Delitto Romano, familiari scrivono a Napolitano
“Un’ingiustizia aver scarcerato quell’uomo”. I familiari di Gianni Romano, ucciso a fucilate nel marzo scorso dal vicino di casa al culmine dell’ennesima lite per motivi di confine, si rivolgono al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Una missiva per chiedere giustizia al Capo dello Stato…

Delitto Romano, familiari scrivono a Napolitano

“Un’ingiustizia aver scarcerato quell’uomo”. I familiari di Gianni Romano, ucciso a fucilate nel marzo scorso dal vicino di casa al culmine dell’ennesima lite per motivi di confine, si rivolgono al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Una missiva per chiedere giustizia al Capo dello Stato, ma anche al ministro della Giustizia Alfano e al Procuratore capo di Avellino Romano. A firmarla è la signora Giulia Leda, madre della vittima. Il delitto si consumò a Domicella. Ad uccire Gianno Romano fu Antonio Iovio, 80 anni. A luglio l’anziano è stato scarcerato per motivi di salute ed è ora agli arresti domiciliari in attesa del processo. Ed è stata proprio questa decisione a scatenare la dura reazione della famiglia Romano. “Antonio è stato ucciso per la seconda volta. Quell’uomo fa ancora paura” – hanno detto i familiari di Gianni Romano.

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