Detenuto “costretto” al ricovero solo per misurare la pressione

L’altro giorno il sanitario di turno in servizio nell’Istituto Penitenziario di Avellino ha richiesto un ricovero urgente presso il locale nosocomio di un detenuto. Nulla di strano se non per il fatto che il ricovero è stato disposto con urgenza, non per l’imminenza del pericolo di vita del soggetto ristretto, ma semplicemente per effettuare una misurazione della pressione sanguigna in quanto la Casa Circondariale è rimasta sprovvista degli apparecchi per il controllo della pressione”. E’ quanto denuncia in una nota Emilio Fattoriello del sindacato Sappe. “Tutto ciò è inaudito – si agigunge – in quanto a fronte della spesa di pochi euro, per l’acquisto di detti apparecchi mancanti, sono state impiegate diverse unità di Polizia Penitenziaria e automezzi per il trasporto in ospedale del detenuto che è rimasto scortato e sorvegliato per parecchie ore, nel pronto soccorso e sottoposto ad un semplice codice bianco, diminuendo così i livelli di sicurezza della struttura penitenziaria di Avellino che ha visto sottrarre più uomini al già assottigliato organico di polizia penitenziaria . Non possiamo non denunciare la situazione critica e drammatica relativa al servizio sanitario del Penitenziario, da quando un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1° aprile del 2008, ha fatto transitare il servizio dalla sanità penitenziaria alla sanità nazionale ovvero all’Asl di Avellino per quanto concerne l’Istituto Penitenziario del capoluogo irpino. Ormai manca l’essenziale che occorre per garantire una ordinaria assistenza sanitaria ai detenuti della struttura che a breve arriveranno alla soglia delle 700 unità con la completa apertura del nuovo padiglione detentivo. Non esistono più neanche i termometri e scarseggiano i farmaci che sono prescritti nelle cartelle cliniche delle terapie per le varie patologie dei detenuti. Ci risulta che le analisi del sangue sono state effettuate ricorrendo ai ricoveri urgenti con atti amministrativi discutibili, rilasciati dall’area sanitaria e scarseggiano in maniera preoccupante gli interventi dei medici-specialisti, soprattutto per quanto riguarda la sfera delle patologie neurologiche, psichiatriche e chirurgiche.- Pertanto invitiamo i competenti vertici responsabili dell’ASL di Avellino a far visita alla struttura penitenziaria almeno per rendersi conto della gravità della situazione inerente l’assistenza sanitaria che non riesce a garantire i coefficienti minimi previsti dall’Ordinamento penitenziario e dalla legge che tutela il diritto dell’assistenza e salvaguardia dei cittadini. Atti di autolesionismo e scioperi della fame in segno di protesta, sono stati messi in atto proprio per rivendicare il sacrosanto diritto alla tutela della salute, atteggiamenti questi di resistenza passiva di protesta che vanno di certo ad aggravare ancora di più sull’attività lavorativa del Personale del Corpo della Polizia Penitenziaria che opera quotidianamente in condizioni precarie per le tante criticità conseguenti al sovraffollamento”. La segreteria Nazionale del Sappe ha previsto di donare alla Direzione dell’Istituto un sfigmomanometro per misurare la pressione corporea per evitare così il ricorso all’applicazione dell’art. 17 O.P. che penalizzerebbe esclusivamente il personale interessato”.

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