Estorsione ed usura, nuovo colpo al clan Cava: quattro arresti

CRONACA AVELLINO – All’alba la squadra mobile di Avellino, diretta dal dottor Paolo Iodice, ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa di custodia cautelare in carcere e a gli arresti domiciliari emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della Dda, nei confronti di: Augusto e Michelangelo Angieri, Giuseppe Ferraro, Carmelo Felice Sparano, in ordine ai reati di conrocorso in usura pluri aggravata, estorsione continuata pluri aggravata ed esercizio abusivo di attività finnziaria. I quattro estorcevano denaro a imprenditori e piccoli commercianti per conto del clan Cava e imponevano tassi esorbitanti a chi chiedeva prestiti in denaro fino al 120%. Il titolare di un’agenzia viaggia e quello di un autonoleggio sono stati tra i primi a denunciare agli agenti del Commissariato di Lauro il giro di usura in cui erano incappati. L’usura si rivela ancora una volta una delle principali fonti di arricchimento dei clan della camorra. L’attività investigativa si è concentrata soprattutto attorno alla figura carismatica di Michelangelo Angieri che si avvaleva poi del nipote Augusto per svolgere l’attività usuraia. I tassi erano sempre di gran lunga superiori al tasso-soglia. Artigiani e piccoli imprenditori le vittime finite nel vortice degli strozzini che operavano per conto del clan. Anche una donna, Raffaelina Angieri, vedova di Fiore Cava, accompagnava spesso il fratello Augusto a riscuotere i soldi. I quattro hanno comunque goduto di una rete di protezione e di omertà, oltrechè di scarsa partecipazione delle vittime. E’ un caso che due imprenditori vessati e ridotti ormai alla indigenza abbiano alla fine deciso di collaborare con la Polizia.

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