Farmaci contraffatti, coinvolta azienda farmaceutica in Irpinia

A seguito delle indagini scaturite dal caso relativo al furto e al successivo riciclaggio di diverse confezioni del farmaco Herceptin, avviate dall’Aifa e dai carabinieri Nas, sono stati identificati ulteriori medicinali, alcuni dei quali rubati in Italia, che sarebbero stati contraffatti e reintrodotti con falsa documentazione in altri paesi europei. Secondo i Nas, in questo traffico sarebbero stati coinvolti diversi grossisti europei che avrebbero emesso le fatture utilizzate per vendere i med…

A seguito delle indagini scaturite dal caso relativo al furto e al successivo riciclaggio di diverse confezioni del farmaco Herceptin, avviate dall’Aifa e dai carabinieri Nas, sono stati identificati ulteriori medicinali, alcuni dei quali rubati in Italia, che sarebbero stati contraffatti e reintrodotti con falsa documentazione in altri paesi europei. Secondo i Nas, in questo traffico sarebbero stati coinvolti diversi grossisti europei che avrebbero emesso le fatture utilizzate per vendere i medicinali rubati a operatori italiani autorizzati che, a loro volta, li avrebbero esportati verso altri mercati europei.
Le indagini hanno individuato l’elenco dei grossisti europei che sarebbero coinvolti in questa attività: operatori che vanno da Cipro all’Ungheria, dalla Lettonia a Repubblica Slovacca, da Romania alla Slovenia, oltre a operatori italiani con sede da Milano a Napoli, da Avellino a Genova, da Macerata a Bologna: tra questi la ‘Farmaceutica Internazionale Srl’ con sede a Pietradefusi, in provincia di Avellino, che, sulla base dei riscontri dei NAS, avrebbe acquistato, direttamente o indirettamente, farmaci per esportazione dai distributori esteri non autorizzati.
I prodotti da questi commercializzati non possono essere ritenuti sicuri e efficaci, pertanto sono da considerarsi medicinali “falsificati” e non devono essere utilizzati. Tutti gli Stati membri devono contattare i grossisti e gli importatori paralleli con sede sul proprio territorio, affinché i prodotti acquistati dagli operatori non autorizzati siano messi temporaneamente in quarantena. I distributori che avessero acquistato medicinali per esportazione da uno degli operatori italiani o esteri individuati nel corso delle indagini (riportati nell’elenco in basso), sono invitati a segnalare il caso al nucleo dei carabinieri Nas competente per territorio e all’Aifa (all’indirizzo e-mail medicrime@aifa.gov.it), inviando dati e copie delle relative fatture, per consentire l’espletamento delle attività di indagine e controllo di rispettiva competenza, a conclusione delle quali si procederà, a seconda degli esiti, alla conferma dello stato di quarantena o alla validazione rispetto alla sicurezza dei prodotti.”È indispensabile – scrive l’Aifa in una nota – informare tempestivamente l’Aifa sui medicinali acquistati, per esportazione in altro Stato membro, dagli operatori italiani presumibilmente coinvolti, al fine di consentire le necessarie verifiche, che verranno effettuate confrontando anche i dati del sistema tracciabilità”. Di seguito l’elenco – fornito dall’Aifa – dei grossisti europei che, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbero stati coinvolti in questa attività sono: Avellino,

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