Il governatore De Luca intercettato: trovata una “cimice”

Una “cimice” nell’ufficio del governatore Vincenzo De Luca a palazzo S. Lucia.È lo stesso presidente della Regione Campania a riferire ai pm della Procura di Roma Giorgio Orano e Corrado Fasanelli che, nello scorso luglio, subito dopo il suo insediamento nell’ufficio di Presidente della Giunta Regionale, furono trovati, “nella presa di un interruttore presunti apparecchi di captazione che sono stati consegnati alla Procura di Napoli”. La microspia, secondo quanto riferiscono stamani i quotidiani…

Una “cimice” nell’ufficio del governatore Vincenzo De Luca a palazzo S. Lucia.È lo stesso presidente della Regione Campania a riferire ai pm della Procura di Roma Giorgio Orano e Corrado Fasanelli che, nello scorso luglio, subito dopo il suo insediamento nell’ufficio di Presidente della Giunta Regionale, furono trovati, “nella presa di un interruttore presunti apparecchi di captazione che sono stati consegnati alla Procura di Napoli”. La microspia, secondo quanto riferiscono stamani i quotidiani “la Repubblica” e “Il Mattino”, fu scoperta durante “una normale ristrutturazione dei locali”. De Luca ha riferito la circostanza ai pm il 10 marzo scorso, quando è stato ascoltato nell’ambito dell’inchiesta sul presunto tentativo dell’avvocato Guglielmo Manna di ottenere una nomina nella sanità utilizzando le funzioni svolte dalla moglie dello stesso Manna, Anna Scognamiglio, componente del collegio che accolse il ricorso di De Luca contro la sua sospensione in base alla legge Severino. Nell’inchiesta la Procura ha proceduto di recente alla chiusura delle indagini nei riguardi di sei indagati per l’ipotesi di reato di induzione indebita a promettere utilità. Nell’elenco non compare il nome di De Luca, la cui posizione è stata stralciata e per il quale si profila l’archiviazione. Nell’interrogatorio, si legge sui quotidiani, De Luca ha ricostruito le procedure per le nomine nella sanità e ha detto ai pm di non aver mai sentito neanche il nome di Guglielmo Manna prima di conoscere dell’esistenza dell’indagine della Procura di Roma e di non conoscere neanche il giudice Scognamiglio.

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