Il procuratore D’Emmanuele: “Le famiglie devono collaborare”

CRONACA ARIANO IRPINO – Colpisce l’umanità e l’estrema sensibilità del capo dei pm della Procura di Ariano Irpino, Luciano D’Emmanuele. A margine della conferenza stampa che si è svolta per illustrare le fasi salienti delle indagini dell’operazione’Polvere di ghiaccio’ culminata con nove arresti di giovani pusher della zona il procuratore capo del Tricolle lancia un appello accorato. “Alle famiglie ma anche alla gente di Ariano che è così aperta e affabile chiedo collaborazione”. Solo così insomma si può debellare un fenomeno sempre in ascesa. La droga è una piaga sociale. Il consumo è cresciuto tra i giovani. I prezzi per l’acquisto di una dose di eroina o cocaina sono ormai calati ma la qualità della ‘roba’ è sempre più scadente e di conseguenza letale. Dall’inizio dell’anno sono sei i decessi per droga in Irpinia. Diversi i ricoveri per overdose. “Se c’è sinergia e collaborazione- ripete ancora D’Emmanuele- allora sì che possiamo aiutare realmente i nostri ragazzi. Siamo preoccupati per la crescita esponenziale dello spaccio e del consumo di droghe ma spesso ci sono famiglie che preferiscono stare in silenzio piuttosto che parlare con noi o con le forze dell’ordine. Denunciate”. E’ chiaro e lapidario il dottore Luciano D’Emmanuele. E anche grazie alle denunce di genitori esasperati che partono le inchieste e le operazioni come questa che hanno assicurato alla giustizia nove giovanissimi e già noti spacciatori.

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