Il ricordo di Vigoroso: “Manganelli, una persona perbene”

IL RICORDO – Il tempo non cancella mai i ricordi pregnanti di una vita vissuta sempre in trincea e contro le ingiustizie sociali, una vita affrontata a testa alta. Gianni Vigoroso, famoso giornalista di Ariano, è divenuto oltremodo famoso dopo gli scontri di Pustarza che gli costarono una manganellata e di lì a poco le scuse del capo della Polizia, Antonio Manganelli. “Una persona perbene, un galantuomo, come ce ne sono pochi a questo mondo- taglia corto il collega, instancabile e puntual…

IL RICORDO – Il tempo non cancella mai i ricordi pregnanti di una vita vissuta sempre in trincea e contro le ingiustizie sociali, una vita affrontata a testa alta. Gianni Vigoroso, famoso giornalista di Ariano, è divenuto oltremodo famoso dopo gli scontri di Pustarza che gli costarono una manganellata e di lì a poco le scuse del capo della Polizia, Antonio Manganelli. “Una persona perbene, un galantuomo, come ce ne sono pochi a questo mondo- taglia corto il collega, instancabile e puntuale corrispondente dal Tricolle-. Il prefetto era a conoscenza di quanto è accaduto quel giorno tra la popolazione inerme che protestava contro l’apertura della discarica a Pustarza, l’ennesimo scempio ai danni del territorio e dei suoi abitanti, e il parapiglia che poi scaturì. Stavo facendo il mio dovere di cronista quando rimasi coinvolto nei tafferugli subendo un colpo in testa”. Vigoroso dovette ricorrere alle cure dei sanitari in ospedale ma oltre ai meriti ricevuti sul campo per la professionalità si guadagnò anche la stima e la simpatia del compianto prefetto Manganelli, e conserva gelosamente quella lettera ricevuta dal Viminale e il rispetto per il gesto compiuto nei suoi confronti dal primo dirigente della Polizia. L’emozione scorre proprio sul filo dei ricordi di quegli anni turbolenti per l’Irpinia alle prese come il resto della Campania con la cronica emergenza dei rifiuti e delle discariche. Gianni Vigoroso qualche mese dopo quell’episodio increscioso testò ancora una volta la straordinaria carica umana e la sensibilità, tipicamente meridionale, del capo della Polizia in occasione del caso Addai, il giovane africano in coma ricoverato all’ospedale di Bisaccia. “Attraverso i buoni uffici del prefetto Manganelli e dell’alto funzionario Vito Cunzolo- ricorda sempre il giornalista di Ariano, Vigoroso- siamo riusciti a ritrovare i parenti di Addai. Pure in quell’occasione il prefetto ha dimostrato di avere una nobiltà d’animo fuori dal comune. Si adoperò direttamente senza tirarsi indietro o farsi negare quando ho provato a contattarlo per venire a capo della famiglia di Addai. E voglio esprimere tutto il mio dolore e la mia vicinanza ai familiari del prefetto Antonio Manganelli che stanno affrontando questa grande prova”. E alla vigilia di Natale del 2007 l’emittente televisiva arianese, Canale58, conferì a Manganelli il premio, l’irpino dell’anno. E fu sempre Vigoroso a consegnarlo personalmente al capo della Polizia. I ricordi nitidi di Gianni Vigoroso testimoniano la grandezza umana e l’indiscussa professionalità di un autentico servitore dello Stato, fedele ai valori della Polizia. Un uomo che prima ancora del ruolo autorevole ricoperto per sette anni ha avuto l’onestà e la correttezza di saper chiedere scusa al Paese per i fatti scabrosi del G8 di Genova che coinvolsero direttamente la Polizia di Stato.

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