Inchiesta Arpac, Mastella: “Non ho mai preso una lira”

“Non ho mai preso una lira, la mia cultura contadina me lo impedisce”. E’ quanto ha sostenuto Clemente Mastella nel corso della sua difesa, al Tribunale di Napoli, davanti al Gup, per l’inchiesta Arpac che lo vede imputato. Difeso anche dall’avvocato Severino Nappi, Mastella ha fatto un riferimento alla sua famiglia “che non è un mostro”. “Siamo gente umile, mio nipote è morto pochi giorni fa”, ha ricordato Mastella facendo riferimento alla morte, nel Beneventano, di Ruggiero Di Blasio, suo nipote, nell’esplosione di una fabbrica di fuochi d’artificio di cui era titolare. “Non faccio più il ministro, il partito è sgangherato – ha aggiunto – non ho mai preso una lira, la mia cultura contadina me lo impedisce. Sono ferito perché amo la politica. Nessun comune amministrato dal mio partito è mai stato sciolto per camorra e di questo mi vanto”.

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