Incidente A16, la nota di Beny Petracca

“Esprimiamo profondissimo cordoglio ai familiari delle vittime della sciagura di ieri sera sulla Napoli Bari all’altezza di Monteforte Irpino. Il dolore e la sofferenza per le vittime per i bimbi feriti rimasti orfani, tuttavia non devono e non possono esimerci dall’occuparci di alcune questioni, che potrebbero rivelarsi utili, per evitare ulteriori tragedie”. E’ quanto afferma Beny Petracca, coordinatore provinciale del Pcl diAvellino. “In attesa del lavoro della Procura della Repubblica di Avellino, che dovrà fare luce sull’accaduto e individuare eventuali responsabilità penali, è utile ricordare che di casualità non si può parlare, visto che – prosegue Petracca – lo stesso tratto autostradale già aveva mietuto altre vittime negli ultimi tre anni. La Napoli-Bari è nata dalla lodevole esigenza di creare e di facilitare scambi culturali e commerciali tra le due regioni e le tre città e per facilitare gli spostamenti ai pendolari, riteniamo però sia stata una forzatura eccessiva ed un azzardo, se si pensa che le autostrade in nessun altro caso in Italia, tranne questa prevedono curve a gomito e/o con un notevolissimo dislivello altimetrico del tracciato, come parte di questa. Per questi motivi ,ai fini della sicurezza e della tutela della pubblica incolumità, chiediamo al Procuratore di Avellino Dottor Cantelmo di chiudere il tratto che va da Avellino Ovest a Baiano, fino a quando non siano messe in opera adeguate strutture di protezione laterali da parte dell’Anas ed eseguiti lavori e segnaletica adeguata sulle carreggiate. L’unica soluzione sarebbe il rifacimento del tratto,se fosse possibile migliorarlo, ma cio richiederebbe un’eccessiva chiusura e soprattutto spese insostenibili. Giova però stigmatizzare che le istituzioni non si preoccupino della sicurezza e della vita dei cittadini, costringendoli tra l’altro a salati pedaggi. Con la cifra letteralmente dilapidata, per gli elicotteri di guerra o “antincendio”, acquistati solo per real-politik o forse per altri motivi inconfessabili come definiti, forse ironicamente?, dall’onorevole del Pd(l) Boccia i lavori e l’eventuale rifacimento del tratto si sarebbe potuto effettuare. Dopo aver affrontato questo triste episodio, passiamo ad occuparci di uno sempre collegato alla Napoli Bari e in particolare alla sicurezza dei viaggiatori dell’Air sul suddetto percorso. Da quando a Napoli il capolinea è stato traferito in Corso Meridionale, i bus diretti ad Avellino, anzi chè preferire costeggiare il centro direzionale, che li porterebbe ad imboccare subito l’autostrada, girano a sinistra percorrendo una strada stretta e a doppio senso e con auto in doppia fila, per poi entrare in piazza Nazionale, per poi imboccare un Piazza Carlo III e percorrere la Doganella, prima di sostare come sempre all’aeroporto civile di Capodichino e da qui finalmente imboccare l’autostrada per Avellino. Al riguardo chiediamo all’Air che voglia inviare i suoi utenti di Piazza Carlo III e fermate vicinorie, a raggiungere il capolinea di Corso Meridionale, poichè la legge non prevede il passaggio di mezzi extraurbani dentro le strade cittadine, se non lo stretto indispensabile per il raggiungimento del primo casello autostradale utile, che nel caso di specie, come sopra detto, prevederebbe come accesso il raccordo posto alle spalle del Centro direzionale. Gli altri utenti siano essi abbonati o no, se volessero compiere un giro turistico/culturale nella città, prenderebbero il Sightseeing rosso, non certo il bus di linea extraurbana dell’ Air. Ma la cosa piu grave è che, evidentemente a causa delle continue lamentele degli stessi utenti circa i tempi di percorrenza dilatati a dismisura, specie negli orari di traffico, sembrerebbe che gli autisti abbiamo ricevuto dalla suddetta Società di trasporti irpina, un ordine di servizio o comunque un invito verbale o orale a compiere il tragitto Avellino Napoli e viceversa, entro e noin oltre un’ ora. La cosa visto quanto sopra esposto, comporterebbe velocità ben al di là dei limiti di legge e del buonsenso, nel tratto tra casello e casello del tratto incriminato e teatro del pauroso incidente di ieri, per recuperare il tempo perso in Città. Nel caso la società A.I.R. voglia continuare ad effettuare il percorso stabilito, promuoveremo una petizione tra i viaggiatori e contatteremo le associazioni di consumatori, per gli opportuni provvedimenti. La sicurezza non è un argomento importante solo dopo le disgrazie, ma utile a prevenirle. Si abbia rispetto per i lavoratori, che poi o muoiono anch’essi o vengono comunque perseguiti penalmente, se sopravvissuti, quando accadono disgrazie come quella di Domenica sera, per ordini ricevuti e scelte non proprie e degli utenti dei trasporti pubblici o privati che siano”, conclude Petracca.

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