Incontri sadomaso a Monteforte, chiusa casa a luci rosse

MONTEFORTE IRPINO – I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Baiano hanno scoperto che delle avvenenti sudamericane ricevevano numerosi clienti in un confortevole appartamento nel centro storico di Monteforte Irpino. Anche i clienti più riservati potevano trovare ciò che desideravano senza bisogno di cercare “compagnia” per strada. Infatti su un sito internet vi erano inequivocabili inserzioni di “esperte professioniste del settore” che, su appuntamento, proponevano “massaggi” e non solo, in una insospettabile abitazione di Monteforte. Per prenotare un appuntamento bastava una telefonata al cellulare della massaggiatrice che, con voce suadente, comunicava al cliente quando era possibile essere ricevuti, ovviamente rispettando la lunga “lista d’attesa”. I militari dell’Aliquota Radiomobile hanno così iniziato le indagini e a fare i primi accertamenti, così che sono stati svolti mirati servizi finalizzati a contrastare il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione in abitazione, che hanno permesso di individuare l’ appartamento nel quale veniva esercitato il “ mestiere più antico del mondo”. L’indagine ha consentito di denunciare in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino ai sensi dell’art.3 della Legge nr.75/1958 due colombiane, una 45enne e l’altra 50enne. Nell’appartamento sono stati rinvenuti numerosi oggetti sadomaso e materiale pornografico, profilattici e denaro contante provento dell’attività di meretricio. L’appartamento, di proprietà di un uomo di Monteforte è risultato essere locato in modo regolare con tanto di contratto di affitto, anche se il proprietario ha riferito di essere all’oscuro di quanto vi succedesse. Le due donne sono state anche segnalate alla Questura di Avellino per l’allontanamento dal territorio irpino a mezzo del foglio di via obbligatorio. Dunque un business florido quello della prostituzione in casa a Monteforte, che le recenti azioni repressive dei Carabinieri confermano essere molto radicato. I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile stanno anche indagando se dietro le due donne vi è qualcuno che oltre a “proteggerle” le potesse anche sfruttare.

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